Camorra di Forcella. Con i mariti in galera la gestione del clan Sibillo affidata alle donne: «Hanno mantenuto in vita il gruppo»

«Il gruppo Sibillo sarebbe stato riorganizzato dalle donne del clan, che hanno as-sunto un ruolo decisivo nell’ambito del sodalizio, controllando il traffico di stupefacenti e le estorsioni». Ecco l’affermazione choc, messa nero su bianco nella relazione della Dia al Parlamento e nelle informative alla procura antimafia di Napoli, che spiegherebbe come il clan dei Decumani abbia risentito poco della morte e dell’arresto dei due fratelli ras: Emanuele e Pasquale, “Manuele” e“Lino”. Il primo ucciso in un conflitto a fuoco con i Buonerba, i rivali di Forcella alleati dei Mazzarella; il secondo arrestato dopo una lunga e movimentata latitanza in centro Italia. A mantenere in vita il gruppo di malavita nel 2016 e nel 2017, senza farlo scomparire dalle mappe di camorra, secondo gli investigatori sarebbero state alcune donne trasformatesi in boss in gonnella.Poco conosciute dalle forze dell’ordine e perciò avvantaggiate nel “lavorare” in silenzio. Svelano l’arcano, appare ora più chiaro cosa sarebbe successo al-la fine dell’anno scorso. Quando due affiliati al clan si sarebbero messi in proprio, o quantomeno assurgendo al ruolo di reggenti, entrando in rotta di collisione con i Giuliano a Forcella e i Rinaldi alle Case Nuove. Piazzandosi come base operativa e abitativa nel quartiere Mercato, i neo ras hanno subito due agguati prima di essere arrestati dalla polizia nel corso di un’operazione anti estorsione nel mercatino della Maddalena. La notizia riportata dal Roma.