“A Giugliano non si spaccia droga”. Questo l’ordine che per anni il clan Mallardo ha imposto a Giugliano. Tesi confermata anche da diversi pentiti, i quali hanno rivelato come la cosca dei Carlantonio vietasse l’apertura di piazze di spaccio al dettaglio, a differenza di quanto fanno altri sodalizi a Scampia e Melito, per evitare la presenza costante delle forze dell’ordine. Niente spaccio, dunque, ma questo non significa che la droga a Giugliano non sia presente. Anzi, proprio l’assenza di basi di spaccio ha portato il clan a trafficare droga attraverso le cosidette ‘puntate’, ovvero investimenti su carichi di stupefacente.
Lo spaccio di droga è stato anche uno dei motivi principali, insieme alle estorsioni, dello strappo con l’ala Scissionista delle palazzine, che hanno reintrodotto il business dando il via libera allo smercio di cocaina, marijuana e hashish al dettaglio a Giugliano. Nel corso dell’ultimo anno sono diverse le operazioni di polizia e carabinieri sul territorio della terza città della Campania, che hanno portato alla scoperta di abitazioni trasformate in piccoli droga shop.
Alcuni degli arrestati sono legati, direttamente o indirettamente ad una delle due fazioni, altri invece lavorano in ‘autonomia’ dalla malavita, approfittando dell’assenza dei controlli serrata che c’era prima. In passato, infatti, chi veniva scoperto a spacciare senza autorizzazione a Giugliano veniva picchiato o addirittura sparato. Ieri l’ultima scoperta a Giugliano dai carabinieri che in un blitz hanno scoperto un 51enne vendere marijuana.
La polizia ad inizio settembre ha arrestato invece un 26enne, ritenuto vicino al gruppo delle Paparelle, con diverse dosi di droga. Altri droga shop sono stati scoperti nei pressi di San Nicola e in zona via Giardini. Sempre la polizia arrestò lo scorso giugno marito e moglie con droga nella propria abitazione.