GIUGLIANO – E’ finito nei guai un giuglianese di 45 anni, Domenico Marano. Nei suoi confronti la direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria ha emesso un ordine di custodia cautelare in carcere. Attualmente è irreperibile. E’ finito nel registro degli indagati nell’ambito di una vasta operazione antidroga, coordinata dal sostituto procuratore Nicola Gratteri. Un’inchiesta che ha svelato l’esistenza di un traffico di droga e armi, gestito da componenti della potente organizzazione criminale calabrese, guidata dal boss Pepè Cataldo, protagonista per anni del sanguinoso scontro con l’opposto clan dei Cordì per assicurarsi la supremazia mafiosa. Due anni di indagini, sviluppate attraverso i risultati di intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno consentito a personale del Gico del Comando nucleo regionale polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, agli ordini del maggiore Aurelio Rizzo, di stabilire ruoli e responsabilità di una ventina di indagati all’interno dell’organizzazione ramificata su tutto il territorio nazionale, con basi logistiche in Toscana, Emilia Romagna, Campania, Sicilia e in Calabria. In Campania il giro si articolava tra Giugliano e Napoli. Un giro criminale talmente vasto e articolato che nell’inchiesta si sono innestati i risultati di un’indagine della Squadra mobile della Questura di Cosenza, che vedeva coinvolti gli stessi personaggi. In carcere, su ordinanza del gip di custodia cautelare Anna Maria Arena, sono state arrestate quindici persone: Antonio Cataldo, 38 anni, di Locri; Nicola Femia, alias “il corto”, 41 anni, di Santa Maria del Cedro; Giuseppe Cataldo, 33 anni, Locri; Natale Ursino, 34 anni, originario Locri; Salvatore Cavallo, 44 anni, Locri; Francesco Micciché, 34 anni, Roccella Jonica; Renato Commisso, 29 anni, Marina di Gioiosa Jonica; Massimo Stabilito, 30 anni, Santa Maria del Cedro (residente a Iolo, Prato); Carmelo Falleti, 40 anni, Rosarno; Vincenzo Zuppardi, 50 anni, Napoli; Andrea Flamigni, 37 anni, Milano (residente a Copparo – Ferrara); Pietro Sinatra, 60 anni, Monreale; Cantigno Servidio, 35 anni, Scalea. L’operazione è giunta a conclusione di un’indagine connotata dalla cattura di due latitanti, dal sequestro di rilevanti quantitativi di cocaina sull’A 3 e nel porto di Villa San Giovanni, e dalla scoperta di un arsenale di armi in dotazione ai Cataldo. La cosca calabrese poteva contare sul coinvolgimento incondizionato anche fuori regione, come il napoletano Vincenzo Zuppardi. Nell’organizzazione, quest’ultimo, svolgeva un ruolo da protagonista: aveva dato la sua disponibilità anche per altre attività, quali la partecipazione ad un’operazione criminale che il clan reggino stava preparando, offrendo armi e preparando rifugi in provincia di Napoli per latitanza di esponenti della cosca.