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venerdì, Marzo 29, 2024
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Giovane killer di Melito ucciso ed imbustato dagli amici perché «Gigino Barretta era pericolosissimo»

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Si era guadagnato spazio all’interno del clan dopo aver ammazzato Davide Chiarolanza.
Era il 31 marzo del 2005 e nella centralissima via Michelangelo a Melito si consumava l’ennesimo omicidio della faida di Scampia. Chiarolanza non ebbe il tempo di darsi alla fuga, provò un improbabile manovra per sfuggire ai killer, ma la corsa della sua Smart si fermò ben presto. Fu raggiunto e trucidato dai killer e la vettura andò a sbattere violentemente contro un cassonetto dei rifiuti. Fu proprio quel botto, più che gli spari, a richiamare l’attenzione delle persone presenti sul posto. All’interno dell’auto c’era il corpo senza vita di Davide Chiarolanza, giovane vicinissimo a Nunzio Di Lauro.

Dell’omicidio se ne incaricò Luigi Barretta, 21enne melitese con precedenti per reati contro il patrimonio e da tempo vicino al gruppo scissionista insediatosi nella sua città.
Barretta non ha potuto godere di regolare processo per l’assassinio di Chiarolanza, perche appena due mesi fu ucciso per ordine delle stesse persone che avevano commissionato il delitto di via Michelangelo.
Barretta fu crivellato di colpi e «imbustato» in un sacco nero di plastica, scaraventato sul ciglio di una strada di campagna in località Agro di Tavernola a Crispano. A condurlo in trappola, con ogni probabilità, persone di cui si fidava, le quali avevano ricevuto indicazioni ben chiare.
“La sua morte venne decisa da Cesare Pagano -ha dichiarato agli inquirenti il pentito Gennaro Notturno – Luigi Barretta era un soggetto molto pericoloso e per questo fu ucciso”.

Barretta voleva fare carriera e per acquisire sempre più un ruolo di rilievo all’interno del clan, sarebbe stato pronto a tutto. Un tipo difficilmente controllabile e che andava, dunque, eliminato, dopo che aveva servito con dovizia il neonato clan degli Scissionisti.
Così dopo poche settimane di potere, svanì il sogno di divenire ‘masto’, dopo aver smesso i panni del killer senza scrupoli.

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