IL COMMISSARIO BERTOLASO A NAPOLI: «80 MILIONI DI EURO PER ELIMINARE LA CRISI RIFIUTI IN UN ANNO».

Queste le affermazioni del commissario Bertolaso stamane a Napoli, nella conferenza svoltasi a Castel dell’Ovo.
Tra i partecipanti, oltre al premier Romano Prodi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta, il ministro della Giustizia Clemente Mastella, quello dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, il ministro dell’Innovazione Luigi Nicolais, il viceministro degli Interni Marco Minniti, il prefetto Alessandro Pansa. Poi i vertici degli enti locali, con in testa il sindaco Iervolino, il suo vice Tino Santangelo e il presidente della Regione Antonio Bassolino e quello della Provincia Dino Di Palma e il presidente della commissione parlamentare di inchiesta, il senatore Roberto Barbieri.
Dopo aver letto la sua relazione circa la realtà napoletana, il commissario Bertolaso, tra il plauso del Premier e il manifestato appoggio delle autorità locali ivi presenti, ha dichiarato: «Credo che le parole del presidente del Consiglio siano il miglior viatico per il compito che ci aspetta». Qual è il piano? Innanzitutto più fondi: «servono 80 milioni di euro per uscire definitivamente dall’emergenza entro l’anno. Il piano – spiega Bertolaso – prevede una serie di fasi, a breve, medio e lungo termine, che ci consentiranno di arrivare alla soluzione definitiva entro il 2007».
Tra i provvedimenti immediati l’individuazione di una nuova discarica, localizzata nel Salernitano, a Serre. Un anno di attività, al massimo due, poi andrà bonificata e chiusa di nuovo. Tempo che servirà per mettere in piedi il ciclo dei rifiuti che avrà nella raccolta differenziata uno dei perni principali, ma non l’unico. Serviranno nuovi impianti: inceneritori, termovalorizzatori o altri tipi di tecnologie capaci di smaltire i rifiuti. Un punto sul quale anche il ministro Pecoraro Scanio ormai converge. Così, a conti i fatti, la presidenza della commissione continuerà ad appoggiare Bertolaso, nella speranza di giungere presto all’epilogo di quella che ormai sembra una “lotta contro i mulini a vento”.