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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Nipote del boss ucciso, i killer lo aspettavano: un commando di professionisti per eseguire l’omicidio

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Ucciso come un boss, lui che aveva parentele con personaggi legati alla malavita. E’ questa la pista investigativa principale seguita dagli investigatori impegnati a ricostruire l’omicidio di Ciro Orazzo, 54 anni, pregiudicato di Casola di Napoli, ritrovato cadavere nella sua Fiat Panda rossa nella tarda serata di ieri, a Lettere.

Sul posto sono state ritrovate 9 cartucce (3 sull’asfalto, 6 nel fondo agricolo) calibro 12, esplose con un classico fucile da caccia, ma secondo gli inquirenti i colpi sparati sono stati almeno 10. Quasi due anni fa, era il 19 gennaio 2016, Orazzo – conosciuto negli ambienti della droga con i soprannomi piscariello e sardagnoulo – era scampato ad un agguato simile. Anche in quel caso, un cecchino si era appostato su una collinetta di fronte casa sua, sparando due colpi da lontano e ferendolo in maniera lieve.

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