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sabato, Aprile 20, 2024
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Malattia di Lyme: sintomi e terapia. Come curare la patologia

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Conoscete i sintomi, le cause e la terapia della malattia di Lyme? Definita anche borreliosi, è una patologia di origine batterica causata dal morso di alcuni tipi di zecca, di cui non si conoscono a fondo ancora tutti gli aspetti. Inizialmente può manifestarsi con sintomi intermittenti e deboli, ma uno dei tratti più riconoscibili della patologia è sicuramente l’eritema cutaneo che compare su torace, dorso, addome e natiche. La cura della malattia di Lyme è efficace soltanto quando la patologia viene scoperta velocemente. In tutti i casi resta comunque il rischio di incorrere nella malattia di Lyme cronica. Scopriamo nel dettaglio tutto ciò che è noto sulla malattia di Lyme, partendo dalla sua origine, passando per i sintomi, la diagnosi, le cure e la profilassi.

Cos’è la malattia di Lyme? E’ una patologia di origine batterica, causata da un batterio spiraliforme, la Borrelia burgdorferi, che prende il nome dal suo scopritore, Willy Burgdorfer. Mentre l’origine del nome della malattia di Lyme deriva dalla cittadina di Lyme, nel Connecticut, dove si verificò un’epidemia di questa patologia, che si manifestò con un misterioso aumento dei casi di artrite, soprattutto infantile. L’artrite inizialmente si mostrava con eritemi cutanei sul torace, addome, dorso e natiche, che si ingrandivano fino a raggiungere una dimensione compresa tra i 10 e i 50 cm, mal di testa e dolori articolari. Il batterio non attacca direttamente l’uomo, ma infesta le zecche, le quali fanno da vettore per l’uomo e gli animali. Il batterio responsabile della malattia di Lyme si sviluppa prevalentemente nelle zone boschive e ad alta concentrazione di cervi. A trasmettere la malattia di Lyme sono due specie di zecche: Ixodes ricinus, molto diffusa in Europa e Ixodes scapularis, tipica della costa orientale degli Stati Uniti. La prima è ospitata da roditori, caprioli, lepri e volpi; la seconda dai topi con le zampe bianche. Alcuni studi sostengono che il batterio Borrelia burgdorferi viene trasferito all’organismo ospite se rimane attaccata almeno per 24-36 ore. Se da un lato la causa è ben nota, dall’altro, il dibattito è ancora acceso su tutti gli altri aspetti che riguardano la malattia.

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