20 C
Napoli
venerdì, Marzo 29, 2024
PUBBLICITÀ

«Non ho niente da spartire con quelli, sono contro la camorra». Lo sfogo di Liccardo con Mauriello e le telefonate con Giovanna Palma

PUBBLICITÀ

“Io non ho niente da spartire con quelli. Mi sono parenti ma la trasfusione di sangue non me la posso levare”. E’ lo sfogo che fece l’attuale consigliere Paolo Liccardo (indagato a piede libero per interposizione fittizia di beni) al telefono con l’attuale assessore alle Politiche Sociali Vincenzo Mauriello (estraneo all’inchiesta, ndr). L’intercettazione risale alla campagna elettorale del 2015, quando Liccardo fu candidato nella lista Poziello Sindaco a sostegno dell’attuale primo cittadino Antonio Poziello. Liccardo – ricostruiscono i magistrati – era alterato perchè qualcuno nella coalizione aveva messo in dubbio la sua figura per la sua presunta vicinanza alla criminalità. Liccardo però era stanco di queste insinuazioni e decise di fare una conferenza stampa per annunciare la sua totale estraneità alla camorra dopo la presentazione delle liste. Chiamò Mauriello per un consiglio. “Ma si può fare…mo ho preso una capata…posso fare una conferenza stampa dove dico che con mio zio (Antimo Liccardo, ndr) non tengo niente da spartire. Allora forse non è chiaro la devono finire di macchiarmi, mi sono rotto le p…mi fa uccidere, mi faccio tagliare la testa dal collo…ma non tengo niente a che vedere con questa gente. Ogni volta quello appartiene…lo zio…ma che cazzo tengo con questa gente…”. Mauriello reagì allo sfogo dicendo che avrebbe potuto farlo “come non lo puoi fare.. e che a dimettersi doveva essere Giovanna Palma(estraneo all’inchiesta, ndr) “. Mauriello tirò in ballo l’attuale deputata del Pd perchè sarebbe stata lei ad opporsi al tesseramento di Liccardo nel Pd millantando sue presunte vicinanze alla camorra. Ma nell’ordinanza emerge il retroscena che la stessa deputata Palma aveva chiamato Paolo Liccardo, suo cugino ed omonimo del consigliere comunale, per chiedere voti prima delle primarie del Pd in favore del candidato Nicola Pirozzi. “Assumono rilievo due conversazioni telefoniche in cui la stessa Palma e poi Liccardo Paolo (classe 74) rivelano apertamente la contiguità di Antimo Liccardo con gli ambienti della criminalità organizzata”.

“In una delle telefonate la Palma, volendo prendere le distanze da Antimo Liccardo e dagli ambienti criminali a lui riconducibili, osserva che Paolo Liccardo (attuale consigliere, ndr) sfrutta molto il nome dello zio a proprio vantaggio e rappresenta di avergli già fatto notare che questo brutto comportamento va a discapito della sua immagine”, scrivono i magistrati nell’ordinanza. “Per i condomini lui spende molto in là, il nome..si spende molto il nome di vostro zio e glielo detto pure che badati bene che fai brutte figure”..
Quando Mauriello fa presente a Paolo Liccardo le parole della Palma lui dichiara di non importarsene: “Non mi interessano gli altri, sto parlando di me. Nel momento che firmo la lista voglio fare una conferenza stampa dove dico io sono il nipote di Antimo Liccardo, che è il fratello di mio padre..non posso fare la trasfusione da dentro le vene…io con questi non tengo niente a vedere..mi sono rotto di essere marchiato per quello che non sono..”. Mauriello tentò di calmarlo il quale però continuava a sfogarsi dicendo che veniva sfruttato dagli altri iscritti al partito solo per prendere voti mentre lui era pronto a denunciare la sua estraneità al mondo criminale anche al costo di essere ucciso. Io sono contro la camorra e tutto il resto”.

PUBBLICITÀ

La conferenza, poi per motivi ancora da chiarire, non si è più svolta.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Acerbi parla dopo l’assoluzione: “Malintese le mie parole, non sono razzista. Dispiaciuto per Juan Jesus”

"Non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa, l'accanimento nei miei confronti mi ha...

Nella stessa categoria