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mercoledì, Aprile 24, 2024
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S. Antimo. Duro scontro sul caso di via Giannangeli. La minoranza: «Vergogna». La maggioranza: «Solo sciacallaggio»

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Si riaccende lo scontro politico sul caso di via Giannangeli, la strada cittadina dove diverse famiglie sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni a seguito dei crolli di un edificio privato che ora sarà abbattuto dopo il dissequestro disposto dalla Procura di Napoli Nord. Nel corso dell’ultima seduta di consiglio comunale, alla quale hanno assistito le persone penalizzate dai cedimenti strutturali di via Giannangeli, i 7 consiglieri di minoranza, in polemica con il primo cittadino Aurelio Russo, hanno abbandonato l’aula dopo la bocciatura da parte del centrosinistra di governo di una mozione presentata sulla perequazione urbanistica in relazione.
Già subito dopo i cedimenti di via Giannangeli l’ex candidato sindaco Corrado Chiariello ne fece parlò. In buona sostanza, semplificando, nella proposta presentata in aula dal centrodestra si proponeva di cedere al Comune gli immobili pericolanti di via Giannangeli in cambio di altri di simile valore acquisiti al patrimonio comunale e destinati a Residenza Sociale Pubblica (Ers). Nel caso specifico, tali immobili sarebbero stati utilizzati per ospitare le famiglie ora fuori casa dopo il crollo. I proprietari privati degli spazi di via Giannangeli avrebbero provveduto a completare le opere per gli immobili in sostituzione di quelli crollati con il contestuale abbattimento e messa in sicurezza delle aree acquisite recuperando e valorizzando l’area.

Tale proposta è stata però respinta dalla maggioranza perché, ha ricordato il consigliere del Partito Democratico Gabriele Pappadia, «la perequazione potrebbe realizzarsi non prima di due anni, rendendo necessaria una modifica al Piano Regolatore». E poi, secondo l’esponente della maggioranza, di questi immobili destinati all’Ers, solo 6 su 21 sarebbero liberi e quindi in un numero insufficiente rispetto alla decina di famiglie sgomberata da via Giannangeli. Ma non è tutto: un emendamento del centrodestra prevedeva la devoluzione dei gettoni di presenza di consiglieri ed assessori a favore delle famiglie sgomberate. Anche in quel caso, secondo la maggioranza, non era il modo giusto di aiutare le famiglie, attualmente ospitate in alcune strutture alberghiere ad Aversa. A quel punto, il centrodestra ha deciso di lasciare l’aula. «La maggioranza che sostiene il sindaco Aurelio Russo deve solo vergognarsi e tacere – le dichiarazioni in una nota congiunta da parte dei consiglieri di centrodestra – Presentarsi in Aula senza una proposta concreta, senza un atto di indirizzo è vergognoso. Bocciare poi le nostre proposte sulla perequazione urbanistica, sull’utilizzo di immobili già disponibili e pronti e sulla destinazione dei gettoni di presenza dei consiglieri e degli assessori a favore delle famiglie sgombrate è doppiamente vergognoso.
È bene – l’aggiunta degli esponenti di centrodestra – che i cittadini di Sant’Antimo capiscano finalmente fino in fondo a chi, purtroppo, hanno dato il loro consenso per amministrare la città». Accuse, poi respinte dal capo dell’amministrazione Aurelio Russo, secondo il quale «una brutta pagina è stata scritta ieri sera in Consiglio Comunale: ex amministratori, non ancora rassegnati, hanno strumentalizzato il disastro di via Giannangeli per coprirsi di vergogna. Io rassicuro tutti, sia i disperati che hanno subito danni; sia quelli che ne sono stati sfiorati e patiscono il disagio di vivere fuori casa; sia infine tutti i cittadini che, a spese delle loro tasse, stanno contribuendo ad alleviarne le difficoltà, che continuerò nella mia azione di primo cittadino, al meglio delle mie capacità, con onestà ed equilibrio, limitato solo dal buon senso e dalla legge. Non mi fermeranno le minacce dei disperati (perché le valuterò tali) e l’opportunismo dei “senza potere” (perché gli si rivolterà contro). Continuerò solo a fare il mio dovere». Russo ha poi ragguagliato sulle novità di via Giannangeli. Martedì, dopo un colloquio molto cordiale con il magistrato e dopo aver convenuto di ridurre al minimo il disagio degli sfollati, il P. M. ha disposto (per dieci giorni) il dissequestro dell’edificio crollato, al fine di portarne a termine l’abbattimento. La legge (e il giudice) mi impongono di farlo, in questa fase, in danno dei privati, in attesa che vengano determinate le responsabilità di quanto accaduto. Ferma restando l’opportunità per ognuno di tutelare i propri diritti, sembra proprio che questa tempesta stia venendo alla fine».

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A contestare il centrodestra, anche

i capigruppo del CDU Giusy Ferriero e del Pd Domenico Carlea, che in una nota congiunta si esprimono così a nome dei due partiti
a sostegno del sindaco Aurelio Russo. «Il centrodestra santantimese scrive una delle pagine peggiori della storia del consiglio comunale santantimese. Senza alcun motivo credibile ma esclusivamente cavalcando il più bieco populismo e con la peggiore demagogia possibile, hanno lasciato l’aula consiliare. Sulla sciagura di via Giannangeli, al di là dello sciacallaggio da diversi giorni in atto, hanno proposto (in alcuni casi poi ritirato) soluzioni non chiare, imprecise e senza alcun fondamento di attuazione mostrando una clamorosa approssimazione nella formulazione di deliberazioni. Quanto alle indennità e ai gettoni di presenza, oggetto di fittizio scandalo della suddetta minoranza, ricordiamo che già il sindaco devolve per intero il Proprio stipendio, che gli amministratori possono destinare quanto cogliono presso un fondo già precostituito e che è in attivazione un conto corrente appositamente destinato al sostegno delle famiglie colpite dal crollo».
Dall’opposizione, a fare una proposta, anche il consigliere di DemA-Agorà Giuseppe Italia secondo il quale si potrebbero utilizzare per venire incontro alle esigenze degli sfollati di via Giannangeli, 300.000 euro di fondi messi a disposizione dalla Città Metropolitana di Napoli per cultura, scuola e strade attraverso la presentazione entro il prossimo 30 dicembre di un bando per attività culturali da utilizzare per le famiglie che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni.

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