E’ stato ascoltato stamattina in aula il pentito Biagio Di Lanno nel processo per l’omicidio dell’imprenditore edile Enrico Amelio. Dopo il racconto di Roberto Perrone, ex esponente di spicco dei maranesi, il quale ha spiegato che a decretarne la morte era stato il boss, è comparso in aula un altro pentito il quale ha chiarito i retroscena di quell’orrendo delitto. Il 25 gennaio sarà la volta di un altro collaboratore di giustizia, Gaetano d’Ausilio.
La vittima fu colpita alle gambe ma un proiettile gli recise l’arteria femorale e Amelio morì poco dopo dissanguato. Perrone ha parlato dei momenti precedenti l’agguato ed ha riferito che
venne a sapere dalla televisione della morte di Amelio che doveva essere solo gambizzato e che invece cadde sotto i colpi dei killer dei Polverino.
. Nell’agguato, a vario titolo, secondo le tesi formulate dall’accusa, furono coinvolti Claudio De Biase, indicato come l’esecutore materiale, Salvatore Liccardo, alias “Pataniello”, Salvatore Simioli (difeso dall’avvocato Luca Gili) alias ‘o Sciacallo, Salvatore Cammarota e Gaetano D’Ausilio, quest’ultimo collaboratore di giustizia già ascoltato dagli inquirenti nei mesi scorsi.