GIUGLIANO – Va in onda lo scempio. Il tg3 trasmette le immagini del disastro ambientale in corso a Giugliano. Discariche incontrollate, vincoli archeologici snobbati, ambiente deriso. Questo ed altro nel servizio di Lelia Meola, trasmesso sabato sera nell’edizione delle 19.30. Il servizio è dedicato a Raffaele Del Giudice, volontario e dirigente di Legambiente da sempre impegnato per la tutela ambientale dell’Agro giuglianese. Si parte da Sette Cainati, l’ultimo paradiso sacrificato all’emergenza rifiuti. Qui, infatti, le ruspe della Fibe (la società che gestisce gli impianti di smaltimento in Campania) sono a lavoro in gran segreto per completare l’invaso della nuova discarica. Accoglierà fos e cdr, in uscita dagli impianti di tutta la Regione. “Ci troviamo in un territorio devastato dalle ecomafie” non esita a dire la giornalista. Un viaggio attraverso l’immensa area di Sette Cainati, passando per le bellezze archeologiche abbandonate: dal pozzo borbonico alla cisterna romana del I sec. a.C. “Sono nato qui – spiega Del Giudice ai microfoni della Rai – le mie origini affondano qui, a Giugliano, nel triangolo delle ecomafie. Distruggere questa zona, l’ultimo polmone verde del comprensorio, è un delitto. Chiaramente – precisa- non protestiamo contro gli impianti dei rifiuti ma per il degrado della zona, per l’abbandono di queste testimonianze archeologiche, per lo sventramento di una zona agricola di prima qualità”. Il volontariato nell’ambiente è importante? chiede la giornalista. Del Giudice fa un sospiro, poi risponde. “E’ avvilente per me vedere tanti giovani della mia età bighellonare lungo i marciapiedi della nostra città inutilmente. Vorrei tanto trasmettere rabbia, ma anche passione e amore per queste terre”. Una storia di denuncia – spiega Carlo Verna dagli studi di Napoli– ma anche di speranza.