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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Melito. Carpentieri: «Accordo con Amente per le elezioni? Questa la verità. La sua squadra è rimasta nello spogliatoio»

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La scelta di non condividere il documento dell’opposizione sul bilancio dei primi 6 mesi del governo cittadino di Antonio Amente «è stata ponderata: la quasi totalità dei sottoscrittori ha contribuito a far cadere la mia giunta. Forse qualcuno, dopo aver rivendicato quella scelta, ora versa lacrime di coccodrillo». In ogni caso, «il giudizio del Pd dei 6 mesi iniziali dell’amministrazione Amente è senza dubbio negativo e non c’è nessun flirt o patto di non belligeranza per qualche tornata elettorale come scritto da alcuni organi di stampa».
L’ex sindaco Venanzio Carpentieri, attuale consigliere del Pd, chiarisce nel corso di una conferenza stampa i motivi che si celano dietro alla mancata apposizione della firma sul manifesto delle minoranze contro Amente. È un giudizio, dice Carpentieri, «politico» che per un attimo riapre la vecchia ferita della conclusione anticipata della passata consiliatura da lui guidata con le dimissioni contestuali della maggioranza dell’allora assise, compresi chi ora è all’opposizione con lui (ma anche di coloro i quali ora sono in maggioranza). Un altro accenno al passato, più o meno recente e sicuramente doloroso, Carpentieri lo riserva parlando delle divisioni del centrosinistra. «A cadenza di 9 anni di distanza e per tre volte – afferma in proposito il già segretario metropolitano democrat – quando lo schieramento anti Amente s’è diviso, lo stesso Amente ha poi vinto le elezioni. È mancato un giudizio ponderato sul dopo voto».

Ma, ovviamente, nell’ennesima riedizione del confronto a distanza di questi anni, Carpentieri lancia strali sull’amministrazione Amente. «L’attuale sindaco ha sempre detto di sentirsi un allenatore di una squadra di giovani. Restando nella metafora calcistica, la squadra da lui allenata è rimasta negli spogliatoi. Sino a questo momento – l’invettiva dell’esponente democrat – su 57 delibere prodotte, 32 di queste sono a firma dei responsabili dei vari settori. Almeno 4 assessori su 7 non hanno mai presentato una delibera e poi, su queste 52 delibere, 17 riguardano la riorganizzazione dell’assetto degli uffici comunali. Lo slogan utilizzato in campagna elettorale da Amente era: “Il meglio è arrivato’’. Visti i risultati, siamo lontani anche solo nel percepirlo». In quali ambiti principalmente? «Sulla pulizia del territorio, dopo i fuochi fatui dell’estate, la task force dei giorni festivi è terminato forse perché ci si è resi conto che i costi erano troppo alti. Sul servizio della sosta a pagamento, vediamo che sulle strisce blu parcheggiano in pochi mentre dall’altra parte della strada, dove non si dovrebbe, ci sono file di auto. Non c’è repressione per chi non rispetta le regole; diamo atto che si è intervenuto sui costi degli abbonamenti ma non abbiamo fissato noi le tariffe quando eravamo noi al governo della città». Un passaggio Carpentieri lo riserva all’ipotesi della costruzione da parte del Calcio Napoli di sue strutture in città annunciato da Amente. «Il territorio melitese, urbanizzato per il 90%, è lungo solo poco più di 3 km quadrati. Si è parlato di via Mugnano-Melito, in quella zona scorre l’Alveo Spinelli e l’Autorità di Bacio ha ricordato come lì ci siano rischi idraulici. Questa storia rievoca quelle del Superenalotto o dei posti per i loculi al cimitero (noi rifacemmo il bando nel 2011). Non vorremmo fossero armi di distrazione di massa per fidelizzare gli elettori in vista di imminenti scadenze elettorali con un utilizzo improprio dei poteri dell’Ente».
L’ex sindaco non fa intendere, almeno per il momento, se si candiderà o meno alle politiche del 4 marzo, ma per ora ci tiene a smentire un presunto tacito accordo politico con la galassia amentiana, anche in virtù di quanto accadde in consiglio comunale con candidati del Pd che più o meno esplicitamente fecero endorsement per l’attuale sindaco al ballottaggio; senza dimenticare l’approdo all’Ufficio Finanze, nominato dall’amministrazione in carica, del dottor Domenico De Biase, ex capo di gabinetto con Carpentieri. «Non c’è nessun accordo in tal senso – ribadisce il due volte primo cittadino – Continueremo ad essere vigili sugli atti prodotti dalla giunta. Il Pd disse chiaramente che nessuno dei due candidati al ballottaggio ci soddisfaceva. Molti dei nostri elettori non votarono al ballottaggio. Prendiamo atto di chi ha fatto una scelta diversa, in futuro vedremo il da farsi. All’attuale dirigente del Settore Finanze, che mi chiamò per annunciarmi la nomina, dissi chiaramente che non mi trovavo d’accordo».

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