A 13 anni dall’assassinio che modificò la mappa criminale melitese, potrebbe essere stata scritta la parola fine sull’agguato che costò a vita a Federico Bizzarro.
L’ultima parola, per il momento, è del boss pentito Gennaro Notturno, che ha ricostruito 35 omicidi della prima faida di Scampia.
Tra i quali anche quello del 27 aprile del 2004 avvenuto in un albergo di Qualiano, dove Bacchettella era in
compagnia di una donna quando fu raggiunto dai killer.
I sicari arrivarono travestiti da poliziotti, ingannando il personale dell’hotel, e portandosi a ridosso della camera dove si trovava Bizzarro. Dodici pallottole sull’uscio: ferito al petto, al volto, alla testa. Senza scampo il pregiudicato Federico Bizzarro, all’epoca dei fatti 48enne, che già in altre occasioni aveva rischiato di essere ammazzato dai rivali. Rivali, appunto, ma chi? Per anni l’omicidio si è tinto di giallo fino a che alcuni collaboratori di giustizia non cominciassero a chiarire le idee agli inquirenti. Per Notturno, ad ammazzare Bizzarro fu Arcangelo Abete.
«Sono stati i Di Lauro, esecutore materiale Arcangelo Abete, per come ho saputo da Vincenzo Marocchi, che glielo confidò Abete stesso – ha riferito O’ Sarracino – Lui continuò a commettere omicidi per i Di Lauro anche quando c’era la scissione».