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sabato, Aprile 20, 2024
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«Affari e politica a Giugliano pesantemente condizionati dal clan Mallardo, ho avuto rapporti con tutti»

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La figura del pentito Giuliano Pirozzi è stata utile per gli investigatori per svelare soprattutto i rapporti tra la criminalità e pezzi della politica con i quali il clan Mallardo ha fatto affari nel corso degli anni. Nelle dichiarazioni rese nel processo a carico di Patrizio Picardi emerge il suo coinvolgimento ed interesse negli affari di cui la cosca si era occupata nel corso degli anni. A fare un resoconto è il Gup nella sentenza che vide il boss del clan Mallardo condannato nel novembre del 2015.
“Nel novembre 2012, Pirozzi Giuliano ha deciso di collaborare con la giustizia, aprendo nuovi scenari e offrendo ulteriori profili di valutazione sul clan Mallardo.
In primo luogo, ha riferito di essere uno dei fiduciari di Feliciano Mallardo, tratto in arresto nel 2011; ha ammesso di far parte dell’associazione camorristica denominata clan Mallardo e ha mostrato di essere a conoscenza di un numero considerevole di accadimenti che hanno caratterizzato la vita dell’associazione.
Il collaboratore (anche in ragione del suoi contatti con il mondo politico giuglianese) – ha scritto il Gup di Napoli – ha preso parte a riunioni operative per conto del sodalizio.
Ciò gli ha consentito di acquisire un patrimonio informativo notevole e, soprattutto, di rivelare fatti di decisa attualità che danno conto della persistenza operativa ed attuale dello storico gruppo criminale. Pirozzi, alla luce del contenuto delle dichiarazioni rese, va ritenuto un collaboratore dl giustizia intrinsecamente affidabile”, conclude il gip che richiama alcune dichiarazioni rilasciate da Pirozzi nel febbraio 2013.

“Sin da ragazzo ho sempre preferito frequentare persone che avevano un’età ben maggiore della mia, anche perché ho sempre preferito interessarmi delle vicende pubbliche della cista in cui vivevo. Quindi quando frequentavo la scuola ho avuto la possibilità di conoscere uomini politici locali o funzionari amministrativi che avevano stabili contatti con mio padre, d’altro canto vivendo per strada
frequentavo parte della malavita locale. In considerazione delle mie capacità intellettuali (ad scuola andavo molto bene e amavo approfondire ogni questione tecnica) iniziai a interfacciarmi con questi di mondi”, anche perché ne avevo le capacità. Dal 1994 al 1995 fino al 2008 sono dunque a conoscenza di ogni meccanismo illecito che caratterizzato la vita amministrativa dl Giugliano . In sintesi posso dire che in pratica ogni amministrazione è stata pesantemente condizionata dalle determinazioni strategiche del clan MALLARDO”. Queste le dichiarazioni rese da Pirozzi, alla base della sentenza a carico di Picardi.

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