“Perché la politica là è la mafia, là se vai a Roma politici onorevoli tutti corrotti…perché è proprio la politica di Roma che è così”. Questo il contenuto di in una intercettazione citata nell’ordinanza cautelare, due indagati nella maxi indagine della Dia e di Dda della Capitale che ha portato a 18 misure cautelari. Tra gli arrestati anche Antonio Nicoletti, figlio dell’ex esponente della banda della Magliana Enrico, e Vincenzo Senese, figlio di Michele ritenuto il capo della camorra a Roma. Raggiunto da misura anche Roberto Macori, legato alla “destra eversiva romana, all’ombra di Massimo Carminati, è divenuto prima l’alter ego di Gennaro Mokbel, per poi legarsi a Michele Senese”.
Blitz antimafia è stato condotto stamattina, da parte della Dia su tutto il territorio nazionale. Diciotto misure cautelari, sequestro di beni per oltre 131 milioni di euro e 57 indagati. Sono i numeri di una vasta operazione della Direzione Investigativa Antimafia in corso su tutto il territorio nazionale su disposizione della Dda di Roma.
I favori ai clan
Le 18 persone destinatarie dei provvedimenti disposti con un’ordinanza dal gip di Roma sono ritenute gravemente indiziate di far parte di due associazioni, con l’aggravante mafiosa, radicate in Roma e finalizzate alla consumazione di estorsioni, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti.
Reati aggravati dall’aver agevolato i clan Mazzarella – D’amico, le cosche della ‘ndrangheta Mancuso e Mazzaferro e il clan Senese. Le indagini hanno permesso di scoprire l’esistenza di una vera e propria centrale di riciclaggio, operante in Roma e con interessi in tutto il territorio nazionale.
I nomi degli arrestati