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giovedì, Marzo 28, 2024
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Acqua frizzante, produzione a rischio per assenza di anidride carbonica: l’allarme di Sant’Anna

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Non si riesce a produrre acqua frizzante perché non si trova la CO2. A lanciare l’allarme è Acqua Sant’Anna, leader europeo delle acque oligominerali, con una produzione di un miliardo e mezzo di bottiglie all’anno, che ha dovuto fermare le linee di produzione dei prodotti gassati. «La Co2 è introvabile e anche tutti i nostri competitori sono nella stessa situazione. Siamo disperati, è un altro problema gravissimo che si aggiunge ai rincari record delle materie prime e alla siccità che sta impoverendo le fonti», dice Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato di Acqua Sant’Anna, l’azienda di Vinadio (Cuneo).

La difficoltà a trovare l’anidride carbonica per prodotti alimentari si era già presentata alla fine del 2021. «Ma eravamo riusciti a tamponare quella che in questi giorni sta ripresentandosi in forma di vera emergenza, che riguarda tutti i produttori europei. Le aziende di C02 ci spiegano che preferiscono destinare la produzione al comparto della sanità, saremmo disposti a pagarla di più anche se già costava carissima ma non c’è stato verso di fare cambiare idea ai nostri fornitori. Così – conclude Bertone – l’acqua gassata rischia di finire: una volta finiti gli stock nei magazzini di supermercati e discount, non ci saranno più bottiglie in vendita».

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Non si trovano le bolle per l’acqua frizzante. Gli allevatori: “Co2 alimentare dagli effluvi bovini”

Senza bollicine, addio per sempre all’acqua gasata. Ma no, diciamo: per il momento. Da qualche ora è questa la notizia che preoccupa il settore delle acque minerali italiane. E il Piemonte, che rappresenta una terra piuttosto vivace in questo comparto, comincia a interrogarsi.

A lanciare l’allarme è stato il presidente e ad di Acqua Sant’Anna, Alberto Bertone, che ha detto a chiare lettere: “La Co2 è diventata introvabile: siamo disperati, è un altro problema gravissimo che si aggiunge ai rincari record delle materie prime e alla siccità che sta impoverendo le fonti”. Il rischio concreto, dunque, è che presto le bottiglie d’acqua con le bolle non si trovino più in vendita sugli scaffali. Un timore condiviso anche da Gualtiero Rivoira, amministratore delegato di Fonti Alta Valle Po (acqua Eva): “La carenza di anidride carbonica è un fenomeno che sta toccando anche noi, ma non da oggi. Sono ormai mesi che la situazione va avanti con queste gravi difficoltà, solo che di recente si è resa ancora più dura e complicata. La vera incognita, adesso, è capire per quanto tempo si protrarrà l’emergenza”.

 

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