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venerdì, Aprile 19, 2024
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Affari tra camorra e imprenditoria, condannati Greco e il boss De Martino

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Adolfo Greco è condannato ad otto anni per estorsione aggravata dal metodo mafioso.  Ieri è arrivata la sentenza del tribunale di Torre Annunziata, presidente Fernanda Iannone, giudici a latere Luisa Crasta e Silvia Paladino, che ha in gran parte accolto l’impianto accusatorio portato in aula dal pm della Dda di Napoli Giuseppe Cimmarotta.

Come riporta Il Fatto Quotidiano l’accusa aveva chiesto per Greco 12 anni, nonché la condanna di tutti gli altri imputati. Il ‘re del latte‘ si era ritagliato il ruolo di mediatore tra i clan stabiesi e alcuni imprenditori taglieggiati ed ‘invitati’, anche da Greco, a pagare. Per i magistrati partecipò a due estorsioni ai danni di imprenditori suoi amici e parenti.

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3 MILIONI NASCOSTI IN CASA E I RAPPORTI CON CUTOLO

Greco fu arrestato e portato in carcere nel 5 dicembre 2018. Nel blitz la polizia gli trovò in casa quasi 3 milioni di euro in contanti, celati dietro una intercapedine. Il 74enne è considerato il monopolista della distribuzione del latte e l’imprenditore che tra gli anni ’70 e ’80 aiutò Raffaele Cutolo a impossessarsi del Castello Mediceo di Ottaviano.

LE ALTRE CONDANNE

Sei anni e mezzo inflitti a Umberto Cuomo, accusato d’essere l’intermediario tra Greco e il clan Afeltra di Pimonte. Nove anni e mezzo per Luigi Di Martino, ’o profeta, già reggente del clan Cesarano. Il boss ha ascoltato la lettura del dispositivo collegato in videoconferenza dal carcere di Milano.

Era accusato di una estorsione ai danni di Greco e di essere stato il mandante della bomba fatta esplodere davanti alla saracinesca di un supermercato. Sei anni a testa per i fratelli Michele e Raffaele Carolei, appartenenti al clan D’Alessandro, imputati di una estorsione. Attilio Di Somma, difeso dall’avvocato Francesco Schettino, è stato assolto dall’accusa di aver collocato una bomba al supermarket.

SODDISFAZIONE DAL COMUNE DI CASTELLAMMARE DI STABIA

Il Comune di Castellammare di Stabia si è costituito parte civile e la sentenza ha disposto per gli imputati il risarcimento del danno d’immagine. Soddisfatto il sindaco Gaetano Cimmino: “Grazie alla magistratura e alle forze dell’ordine per il lavoro certosino e prezioso che svolgono ogni giorno per il ripristino della legalità sui territori. Lo Stato c’è, noi ci siamo e stiamo lavorando assiduamente per dissipare il clima di ombre e sospetti che per troppi anni ha aleggiato sulla nostra città. Non arretreremo di un millimetro nel contrasto alla criminalità organizzata, sulla scia del lavoro che abbiamo avviato e intrapreso sin dal primo giorno per il censimento degli immobili, il riutilizzo dei beni confiscati e la lotta all’abusivismo edilizio”.

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