«Mia madre piangeva, sembrava impazzita, andava in crisi, aveva lo sguardo perso nel vuoto ma non riferiva delle violenze, forse perché rassegnata a subirle o per paura», a rilasciare le dichiarazioni al sito de Il Mattino è Nunzia Onorato, figlia di Rosa l’anziana donna vittima di numerosi soprusi da parte della sua badante, Livia Stefanoiu, arrestata dalla polizia di Stato del quartiere Scampia di Napoli.
Gli inquirenti della Procura (sostituto Cristina Curatoli, procuratore aggiunto Raffaello Falcone), ipotizzano nei suoi confronti anche l’accusa di tortura, confermata dal gip Egle Pilla. La vittima non è stata in grado di denunciare a causa del suo grave stato di salute.
A incastrare la badante le immagini delle telecamere, che la badante ha anche cercato di manomettere. «Ha la demenza senile e non può alzarsi», aggiunge Nunzia, che dal 2016, tutte le mattine, prende il bus da Giugliano per raggiungere l’appartamento. «Per mamma è stata la prima badante, e anche l’ultima», continua Nunzia nel suo racconto che, nel tentativo di capire, inizia a presentarsi in orari diversi dal solito.
«Ma penso io alla mamma, non è necessario che tu stia sempre qui», le viene detto. «Resto invece sull’uscio a origliare e, un giorno, sento un grido di dolore e mi precipito dentro». La descrizione che segue è agghicciante l’anziana mamma era ricoperta di lividi e rossore, si legge sempre su Il Mattino. La famiglia, fa sapere, che il 7 novembre assunsero la badante di origini rumene tramite un’agenzia qualificata.