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Blitz contro i Contini, arrivano le condanne per il gruppo del Vasto

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Nessuna stangata. Anzi, condanne al ribasso ed assoluzioni. Si chiude così il primo grado che vedeva alla sbarra alcuni esponenti del clan Contini per la zona del Vasto finiti in manette nel giugno dello scorso anno. Gli imputati, che hanno optato per il rito abbreviato, rispondevano a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, esercizio abusivo di attività finanziaria, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e false fatturazioni per operazioni inesistenti, aggravati dalla finalità di agevolare il clan Contini.

I nomi degli indagati

Queste in sintesi le condanne: Abramo Presutto e Umberto Buonaiuto 5 anni, Patrizio ed Eduardo Russo sei anni, Gaetano Attardo un anno. Assolti i figli di Attardo senior, Pasquale e Vincenzo e Carmela Sartori. E dire che per gli Attardo il pubblico ministero aveva chiesto ben dieci anni: a spuntarla la linea difensiva della difesa, per Pasquale gli avvocati Giuseppe Perfetto e Areniello mentre Gaetano e Vincenzo Attardo erano difesi dallo stesso avvocato Perfetto insieme a Giuseppe Ricciulli.

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Il monopolio del clan Contini

Nel corso del blitz eseguito dai carabinieri del Nucleo investigativo emersero la connessione di reati al settore del gioco d’azzardo, controllato in modo monopolistico dal clan nel quartiere Vasto–Arenaccia; presunte condotte estorsive ai danni di debitori per ottenere la restituzione della somma capitale prestata e degli interessi pattuiti; il ricorso a società cartiere che, destinate a giustificare operazioni inesistenti con l’emissione di fatture false, avrebbero ricevuto e ripulito il denaro di provenienza illecita, tra cui proprio quello originato dalle bische clandestine. E ancora: episodi di fittizia intestazione di beni, funzionali all’ipotizzata attività di riciclaggio ed all’elusione dei controlli antifrode.

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