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venerdì, Marzo 29, 2024
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Clan Nuvoletta-Polverino-Orlando: la storia criminale tra matrimoni e arresti

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La storia criminale di Marano iniziò negli anni ’80 ed caratterizzata dal potere camorristico delle famiglie Nuvoletta e Polverino. Il clan Orlando è cresciuto negli anni anche grazie ai rapporti familiari proprio con le storiche famiglie della mala. Diversi matrimoni hanno cementato le alleanze, sancendo il subentro degli Orlando ai Nuvoletta legati a loro volta con i Lubrano di Pignataro Maggiore.

I MATRIMONI E LE ALLEANZE

  1. Giovanni Nuvoletta (padre di Lorenzo, Angelo e Ciro) sposò la zia di Antonio Orlando.
  2. La figlia del boss Lorenzo Nuvoletta sposò Lello Lubrano, figlio del boss Vincenzo di Pignataro Maggiore, poi ucciso dal clan dei Casalesi.
  3. La sorella di Antonio Orlando e cugina dei Nuvoletta sposò Gaetano Lubrano, (fratello di Vincenzo) dai cui nacquero Armando, Raffaele e Vincenzo, ritenuti i fiduciari di Antonio Orlando. La storia dei e i legami familiari sono raccontati anche dal nipote del capoclan Antonio Orlando.

IL PASSAGGIO DAI NUVOLETTA AI POLVERINO

Le guerre tra clan e gli arresti hanno dato un colpo al clan Nuvoletta a vantaggio dei Polverino. Giuseppe Polverino, alias ‘o Barone, è subentrato nel controllo delle attività illecite. Per lui è stato l’importante l’importazione di hashish, attraverso il sistema delle puntate, pagate dai sottogruppi di Antonio e Filippo Nuovetta e dal gruppo degli Orlando dei Carrisi. L’attività criminale è stata ricostruita dal collaboratore di giustizia Roberto Perrone.

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L’ARRIVO DEGLI ORLANDO

La crescita criminale degli Orlando è stata possibile  dopo l’arresto dei latitanti Alessandro Brunitto, Carlo Nappi, Giuseppe Ruggiero, Ciro Manco appartenenti ai Nuvoletta e di Giuseppe Simioli e Antonio Polverino, fratello di Giuseppe. Anche Mariano Riccio ha tentato di prendere il controllo criminale di Marano, fallito dopo l’arresto del 2014. Nel novembre del 2018 venne arrestato Antonio Orlando, alias Mazzolino, mentre la scorsa settimana D.D.A di Napoli ha individuato i soggetti che hanno favorito dell’ultimo latitante e hanno scoperto l’assetto organizzativo del clan.

 

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