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La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Palermo, con la collaborazione di
operatori della Divisione Anticrimine della Questura di Milano, hanno dato
esecuzione, a Milano, ad un Decreto emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del
Tribunale di Palermo nei confronti del palermitano FONTANA Gaetano, cl. ‘76, con il quale,
in seguito ad ulteriore proposta del Questore di Palermo, è stato disposto un nuovo
sequestro di beni, tra orologi di lusso, gioielli e pietre preziose, per un valore di mercato di
oltre 1 milione di euro.
La figura di FONTANA Gaetano, figlio di Stefano, reggente in vita della famiglia mafiosa
dell’Acquasanta, rileva quale soggetto socialmente pericoloso, già condannato
definitivamente per associazione per delinquere di stampo mafioso ed in atto sottoposto
alla misura della Sorveglianza Speciale di P.S. con Obbligo di Soggiorno nel comune di
Milano, in quanto appartenente all’associazione mafiosa “Cosa Nostra” e segnatamente
alla famiglia palermitana dell’Acquasanta, per conto della quale gestiva il nevralgico
settore di riscossione del pizzo.
Sulla base della sua acclarata pericolosità sociale, mafiosa, sono stati svolti a carico di
Fontana e del suo nucleo familiare approfonditi accertamenti patrimoniali da parte degli
agenti della Divisione Anticrimine-Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo,
che hanno permesso di evidenziare una notevole sproporzione economica tra i redditi
leciti dichiarati e gli investimenti patrimoniali finalizzati all’acquisto dei beni, già oggetto del
precedente decreto di sequestro emesso a suo carico ad aprile scorso, anche in quel caso
su proposta del Questore di Palermo.
Alla luce di tali accertamenti è stato, infatti, possibile dimostrare come tali beni, sebbene
formalmente intestati ad un congiunto di Fontana, fossero in realtà a lui riconducibili ed
evidentemente frutto del reimpiego dei proventi derivanti dalla sua attività delittuosa.
Gli ulteriori beni, oggetto dell’odierno sequestro, sono stati rinvenuti a seguito delle
operazioni di perquisizione e sequestro eseguite dai militari del Nucleo di Polizia
Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo presso le abitazioni di
FONTANA Gaetano stesso e dei suoi germani FONTANA Angelo e FONTANA Rita,
nell’ambito dell’operazione c.d. “Coffee Break”, coordinata dalla Direzione Distrettuale
Antimafia di Palermo.
Si ha motivo di ritenere, infatti, che tali beni siano parte del compendio aziendale
riconducibile all’impresa attiva nel settore della gioielleria di lusso con insegna “Luxury
Hours”, sita a Milano in via Felice Cavallotti, nel cosiddetto quadrilatero della moda e già
oggetto di precedente decreto di sequestro in quanto risultata nella piena disponibilità di
Fontana Gaetano. Beni che il malvivente palermitano evidentemente aveva tentato di
occultare al fine di sottrarli ad eventuali iniziative di prevenzione patrimoniali. L’impresa,
inoltre, pochi giorni prima del sequestro, era stata colpita anche da un provvedimento
interdittivo antimafia disposto dal Prefetto di Milano.
Di particolare rilevanza, a conferma dell’evidente operazione di occultamento da parte di
Fontana, le particolari modalità attraverso cui i beni sequestrati e rinvenuti nelle abitazioni
perquisite, erano stati conservati, ovvero all’interno di buste di plastica trasparente o in
fogli di carta ripiegati nonché nei tipici espositori da gioielleria, quali i cuscini di velluto e il
fatto che alcune marche di orologi rinvenuti coincidessero con quelle delle scatole vuote
rinvenute presso i locali della gioielleria in sede di immissione in possesso.
Inoltre, ad ulteriore conferma della ingiustificata disponibilità da parte di FONTANA Rita e
di FONTANA Angelo di quell’ingente numero di gioielli, orologi e pietre preziose, la
circostanza che nessuno dei due risulta essere o essere stato in passato titolare di attività
commerciali di vendita, di produzione o di riparazione di preziosi.
In particolare, tra i beni oggetto di odierno provvedimento di sequestro, figurano numerosi
orologi di lusso, molti dei quali in oro e incastonati con pietre preziose, tra cui uno in
particolare del valore stimato di circa 150.000 euro. A finire sotto sequestro, inoltre,
banconote di vario taglio, per un valore totale di € 5.500, numerosi gioielli (orecchini,
collane, bracciali e anelli in materiali e pietre preziosi) e numerose gemme sfuse
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