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Elezioni regionali in Campania, la Commissione Antimafia: “Ci sono 4 candidati impresentabili”

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Sono quattro gli “impresentabili” alle regionali in Campania che in base alle verifiche della commissione antimafia sono risultati in violazione del codice di autoregolamentazione. Si tratta di Davide Cesarini, candidato al Consiglio regionale della Campania per la lista “Democrazia Cristiana con Rotondi Centro per la Libertà’, Luigi Pergamo, candidato al Consiglio regionale della Campania per la lista “Pensionati Consumatori Cirielli Presidente», Maria Grazia Di Scala, candidata al Consiglio regionale della Campania per la lista “Casa Riformista per la Campania” e Pierpaolo Capri, candidato al Consiglio regionale della Campania per la lista “Unione di Centro” Lo ha comunicato la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo nell’ambito della seduta della Commissione riferendo l’esito dei tradizionali controlli sui cosiddetti ‘impresentabili’.

La notizia arriva a poche settimane dal voto e rischia di pesare sull’ultima fase della campagna elettorale. I partiti sono ora chiamati a chiarire le proprie scelte di candidatura. La segnalazione dell’Antimafia non comporta l’esclusione automatica dalle liste, ma rappresenta un monito di trasparenza e un forte segnale politico. In Campania, dove il tema della legalità è da anni al centro del dibattito pubblico, la pubblicazione dell’elenco può influire sulle dinamiche elettorali soprattutto nei collegi di Napoli, Salerno e Avellino, dove si concentrano i principali bacini di voto. Dalle segreterie regionali arrivano dichiarazioni caute. Nel centrodestra, alcuni coordinatori difendono la presunzione di innocenza, mentre dal fronte progressista si invoca una verifica preventiva delle liste prima del deposito ufficiale.
In ambienti istituzionali si sottolinea come l’Antimafia agisca in base al Codice di autoregolamentazione, approvato dal Parlamento per garantire liste “pulite” e trasparenti. La diffusione dei nomi accende il dibattito tra gli elettori. Sui social e nei comitati civici cresce la richiesta di una maggiore selezione dei candidati, anche alla luce dei procedimenti giudiziari ancora in corso. Molti osservatori ricordano che, già nelle passate regionali, la Campania era finita al centro di segnalazioni simili, alimentando la percezione di un sistema politico ancora fragile sul fronte dell’etica pubblica

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