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martedì, Marzo 19, 2024
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Bonus genitori divorziati e separati, a chi spetta il contributo da 800 euro

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Nel nuovo decreto sostegni previsto un bonus destinato ai genitori separati o divorziati. Creato un Fondo da 10 milioni per aiutare i genitori separati o divorziati in difficoltà economiche causa Covid a garantire l’assegno di mantenimento. Il beneficio massimo è di 800 euro al mese.

L’ITER DEL BONUS

Ieri ‘aula del Senato confermava la fiducia al governo sul decreto Sostegni, con 207 voti favorevoli, 28 contrari e 5 astensioni. Per il via libero definitivo il provvedimento, che scade il 21 maggio, dovrà passare alla Camera.

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Si tratta di un contributo per le persone in difficoltà economiche causate Covid. E’ un fondo ad hoc per aiutarli a garantire l’assegno di mantenimento. Come riporta la misura contenuta nell’emendamento al provvedimento riformulato e approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Il decreto è approdato in aula al Senato e la discussione generale riprende oggi. Alla fine si presenterà un maxi-emendamento sul testo approvato dalle commissioni sul quale il Governo porrà la questione il voto di fiducia.

La modifica prevede l’istituzione di un fondo da 10 milioni per il 2021 per l’erogazione di una parte o dell’intero assegno. Bonus per divorziati e separati previsto fino a un massimo di 800 euro al mese. Sarà un decreto del Presidente del Consiglio, di concerto con il ministro dell’Economia, da emanarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto Sostegni. Infatti questo documento deciderà i criteri di accesso e le modalità con cui verranno erogati i contributi.

Draghi annuncia novità per l’assegno unico: “Sostituirà gli altri contributi”

Il 27 aprile Mario Draghi tenne un discorso alla Camera dei Deputati facendo riferimento all’assegno unico. Il Presidente del Consiglio ha chiarito alcune novità sui bonus: “Grazie all’azione di questo Parlamento, l’assegno unico diventerà lo strumento centrale e onnicomprensivo per il sostegno alle famiglie con figli, in sostituzione delle misure frammentarie fino ad oggi vigenti. È una riforma che rappresenta un cambio di paradigma nelle politiche per la famiglia e a sostegno della natalità.

E’ una riforma che rappresenta un cambio di paradigma nelle politiche per la famiglia e a sostegno della natalità. Un piano che guarda alle prossime generazioni deve riconoscere la nostra realtà demografica, siamo uno dei paesi con la più bassa fecondità in Europa, meno di 1,3 figli per ciascuna donna, rispetto alla media europea di 1,6. Per mettere i nostri giovani nella condizione di formare una famiglia dobbiamo rispondere a 3 richieste: un welfare adeguato, una casa e un lavoro sicuro ”.

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