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giovedì, Marzo 28, 2024
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La fine di Gomorra, chi ha ucciso Genny e Ciro

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I protagonisti della serie più famosa uccisi da nessuno. Nessuno inteso come nessun personaggio importante ma dalla mano criminale della camorra, quella che ha rovinato le loro vite. Molti si domandano chi ha ucciso Genny e Ciro. Non importa, forse gli uomini della vedova del galantuomo. Ma per gli autori non è questo quello che conta ma che alla fine i due personaggi muoiono in una sparatoria anonima. Bell’e buono viene colpito a morte, Genny spinge la barca con a bordo Azzurra e Pietro, dice alla moglie che aveva ragione, che l’unica persona che non la può proteggere e lui, quindi torna sulla spiaggia con Ciro per partecipare alla sparatoria e viene colpito a morte. Prendendo il suo volto tra le mani, Ciro, piange la morte dell’amico convinto di esser rimasto da solo sulla spiaggia. Ma nel buio, un colpo esplode, colpendolo e ponendo fine alla leggenda dell’Immortale.

Il post di Roberto Saviano

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Questa sera si chiude un’avventura durata sette lunghissimi anni. È iniziato in maniera strana, quante cose vorrei raccontarvi… parto da questa: la lingua. Gomorra è in napoletano, guai a voi a definirlo dialetto!

Quando a maggio 2014 andò in onda il primo episodio, fummo sommersi dai messaggi, tutti dicevano: “Siete pazzi! Ma che lingua parlano… non si capisce niente”. Sembra incredibile a pensarci ora, ma quella fu una vera e propria rivoluzione culturale, una rivoluzione che ha reso Gomorra la migliore serie italiana di tutti i tempi, considerata un capolavoro da testate straniere (dal New York Times a Variety), da attori, registi e artisti che mai avrei immaginato potessero posare il loro sguardo su qualcosa di mio… solo qualche giorno fa ho saputo che anche David Bowie ne era innamorato. Che emozione fortissima!

Gomorra ha cambiato per sempre la serialità italiana, non solo: ha cambiato anche il modo di raccontare la criminalità organizzata. Esiste un prima e un dopo Gomorra – La serie. E sapete cosa? Gli attacchi che negli anni ci sono arrivati, soprattutto da chi ha un’idea manichea della realtà, divisa cioè tra buoni e cattivi, ci ha spinto a lavorare di più e meglio, a pretendere da noi stessi un impegno e una qualità ancora maggiori.

Ma oggi non è il giorno delle polemiche, oggi è il giorno dei ringraziamenti… e io ringrazio tutte le persone che hanno lavorato a Gomorra. Tutti ci hanno messo corpo, anima e cuore. Il cuore di Napoli, che è un cuore ferito, ma è un cuore grande, un cuore colmo d’arte e di artisti, di scrittori e registi, di sceneggiatori e attori, di tecnici e professionisti. Un cuore che ispira, perché a Gomorra non ci hanno lavorato solo napoletani o campani, ma persone provenienti da ogni angolo del mondo, tutti ispirati da quel luogo incredibilmente pieno di vita che è Napoli.

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