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venerdì, Aprile 19, 2024
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Kobe Bryant e il suo amore per Napoli e Maradona, il re della Nba spesso in vacanza in Campania

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Ara Zobayan, il pilota che guidava l’elicottero che si è schiantato il 26 gennaio sulle colline di Los Angeles provocando la morte del campione Nba Kobe Bryant,della figlia Gianna e di altre 7 persone non aveva nessuna traccia di alcool o droga nel corpo, è il responso dell’autopsia. «I test tossicologici non hanno rilevato la presenza di alcol o droghe. Le sostanze testate sono state: benzodiazepine, cocaina, fentanil, eroina, marijuana, oppioidi, fencyclidina e anfetamine», afferma il referto del medico legale della contea di Los Angeles, come riporta Tmz.

Secondo i risultati delle autopsie condotte su tutte le vittime la causa del decesso è trauma da forza contundente: la morte dei passeggeri nello schianto è stata «immediata» vista la violenza dell’impatto al suolo avvenuto mentre il velivolo viaggiava a una velocità di 184 miglia orarie, quasi 300 chilometri all’ora. Solo in un secondo momento le fiamme hanno avvolto l’elicottero e i suoi passeggeri.

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L’autopsia su Bryant ha evidenziato come il campione Nba abbia riportato lesioni su quasi tutto il suo corpo, il riconoscimento del corpo è avvenuto soltanto tramite le impronte digitali.

ll re della Nba, amava trascorrere il suo tempo libero in Italia. Bryant visse nel nostro Paese dai 6 ai 13 anni, spostandosi in varie città (Rieti, Reggio Calabria, Pistoia, Reggio Emilia) per i quali giocava il padre, a sua volta giocatore di Basket. La bandiera dei Los Angeles Lakers, amava anche Napoli e Capri.

Nota la sua ammirazione per Diego Armando Maradona anche lui scomparso pochi mesi dopo. Bryant lo definì in un’intervista di qualche anno fa, come il suo idolo. “Quando ero piccolo in Italia sempre ammiravo Maradona che giocava con la maglia del Napoli. Un idolo”.

El Pibe de oro lo aveva voluto ricordare con una foto su Instagram. L’immagine di Bryant come un Angelo e la scritta: “Se ne vanno tutti i migliori. Mi dispiace anche per la figlia e le altre persone morte nell’incidente. Hasta la vista, Leggenda”.

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