Era tra le 41 persone destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare poichè accusato di far parte di una banda dedita al riciclaggio delle auto di lusso. Dopo ben 14 anni Luigi Ciccarelli, di Villaricca, è stato assolto con formula piena da ogni accusa. Il tribunale di Potenza, accoglienti la tesi difensiva dell’avvocato Antonio Peluso, ha infatti scagionato il 50enne di Villaricca, detenuto in carcere per altre accuse ma indagato a piede libero in questo processo, nonostante le gravi accuse a suo carico di associazione a delinquere e riciclaggio di auto.
L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero di Potenza, Henry John Woodcock, scoprì un traffico internazionale di automobili di grossa cilindrata che ha riguardato Italia, Germania, Polonia, Russia e alcuni Paesi dell’Africa settentrionale.
Woodcock coordinò le indagini della Polizia stradale di Potenza e della Polizia tedesca ed eseguì anche due rogatorie internazionali. Attraverso il furto delle automobili, in particolare Audi, Volkswagen, Bmw e Mercedes, e la falsificazione dei loro documenti, la banda «clonava» le automobili rubate, facendone delle «copie» di vetture circolanti regolarmente. Molte delle persone arrestate furono accusate, nell’ordinanza emessa dal gip di Potenza, Gerardina Romaniello, di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio delle automobili. La Polizia eseguì anche perquisizioni e sequestri.
L’operazione «Matrioska» della Polizia si svolse in Basilicata, Campania, Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Piemonte.
L’organizzazione sgominata dall’inchiesta coordinata da Woodcock era molto ramificata: diretta da un uomo di Napoli, la banda aveva collaboratori e «basisti» anche all’estero, nei Paesi nei quali dovevano essere rivendute le automobili rubate. Complicità furono accertate in almeno un’agenzia di pratiche automobilistiche e a carico di dipendenti di uffici della Motorizzazione civile, ancora da identificare.
Le automobili rubate erano tutte appena immatricolate: dopo il furto venivano rese «pulite» con documenti falsificati e rivendute ad un prezzo compreso fra cinquemila e diecimila euro.
Il processo a carico delle persone finite nell’inchiesta è stato molto articolato poichè è stato diviso in tronconi tra Napoli, Milano, Salerno e Potenza. Proprio davanti al giudice lucano, il villaricchese Ciccarelli ha visto, dopo 14 anni, essere assolto dalle accuse a suo carico.

