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Davide morto in piscina, 4 indagati: ci sono anche i genitori e il responsabile dell’animazione

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I familiari di Davide Marciano dovranno attendere l’esito della autopsia disposta dalla Procura di Napoli. Solo dopo gli esami si potranno svolgere i funerali del piccolo, che come riporta il Mattino, dovrebbe tenersi nella chiesa di Santa Margherita a Maddaloni. Intanto la Procura ha iscritto nel registro degli indagati 4 persone, tra cui ci sono anche i genitori del piccolo.

Gli altri indagati sono il titolare della struttura di Pozzuoli  e il responsabile dell’animazione. L’accusa è di omicidio colposo in concorso. Naturalmente si tratta di atti dovuti per consentire la prosecuzione delle indagini.

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Le indagini

Le indagini sulla morte per annegamento del piccolo Davide, avvenuta nel corso di una cerimonia nuziale nella piscina del complesso Kora, a Lucrino, si concentrano sulla omissione di vigilanza del bambino. La tragedia si è consumata in un lasso di tempo ristretto durante il quale l’attenzione di animatori e di tutti i presenti, è stata assorbita dal malore che a bordo della piscina ha colpito una bambina del gruppo affidato agli animatori. Attimi decisivi nei quali Davide, 4 anni ad ottobre, è finito in acqua. Resta ancora da capire come ci sia finito: volontariamente, perché desiderava emulare le azioni del gruppo di ragazzi di età maggiore, tra i quali anche il fratellino, oppure se è scivolato casualmente o ancora se ha accusato un malore e dal bordo vasca è finito in acqua. A dare indicazioni più concrete agli investigatori saranno le prime risultanze dell’esame autoptico

La caduta fatale in piscina

Il bambino di 4 anni è probabilmente sfuggito al controllo dei genitori, quando per raggiungere gli amici -riporta Cronaca Flegrea (qui l’articolo)- sarebbe inciampato o forse sarebbe sceso per gli scalini sommersi  finendo col volto rivolto verso il fondo della vasca.

Purtroppo, in quel momento, nessuno ha visto nulla. Il corpo, ormai esanime, è stato notato dopo da un animatore che si era recato a soccorrere un altro bimbo colpito da conati di vomito dopo aver fatto il bagno. Tuffatosi in acqua, quest’ultimo ha tentato di salvare il piccolo Davide insieme ad un fotografo.

Immediata la chiamata al 118, anche se i genitori del piccolo non hanno voluto attendere la l’arrivo dei sanitari ed hanno portato il figlio a piedi, per circa 100 metri, nella loro auto, superando anche il cavalcavia della linea ferroviaria. Raggiunta la vettura, al momento della partenza, la famiglia ha incrociato 2 ambulanza: messo il bambino sulla lettiga -secondo quanto fatto sapere dall’Asl Napoli 2 Nord- non avrebbero permesso ai sanitari di effettuare le manovre di rianimazione sul posto, messe in atto soltanto durante il viaggio in ospedale ‘Santa Maria delle Grazie’. Purtroppo, quei tentativi portati avanti per circa 40 minuti al Pronto Soccorso, sono risultati inutili.

Il pubblico ministero della Procura di Napoli ha disposto il sequestro della salma, trasferita al centro di medicina legale del Secondo Policlinico di Napoli dove sarà effettuata l’autopsia.

Le testimonianze

Su quanto accaduto indagano gli agenti del commissariato di Polizia di Pozzuoli, che  sono giunti all’ingresso del pronto soccorso, dove si erano radunati i familiari del piccolo, e allo stabilimento. Proprio qui avrebbero tentato di aggredire l’animatore, responsabile di un gruppo di 7 o 8 bambini. Il giovane, 21 anni di Pozzuoli, è stato ascoltato insieme al padre e alla madre del piccolo Davide, che in quel momento stava allattando la figlia più piccola

 

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