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giovedì, Marzo 28, 2024
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Rapper picchia neomelodico per gelosia a Napoli, lo aveva visto con l’ex fidanzata

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Colpo di scena all’udienza di convalida del fermo di due persone accusate della rapina ai danni del cantante neomelodico Pino Franzese (leggi qui l’articolo). Giuseppe Emanuele Di Pinto e il nipote di quest’ultimo, Armando Di Pinto, sono usciti dal carcere.

Come riportato da Il Roma nel corso della lunga deposizione gli indagati hanno raccontato che conoscevano Franzese. Hanno aggiunto che quanto avvenuto sarebbe frutto di rapporti non proprio idilliaci tra loro. Non una rapina, dunque, ma una lite tra persone che si conoscevano: il rapper ed il neomelodico. Inoltre, riguardo al presunto bottino, la difesa dei Di Pinto ha dimostrato che gran parte di ciò che si riteneva il maltolto,era nelle disponibilità del cantante fin dall’arrivo della polizia.

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La decisione del giudice dopo l’aggressione al neomelodico

Il giudice ha adottato la sua decisione basandosi sulle dichiarazioni non coincidenti delle vittime. Le quali, tra l’altro, avevano indicato come testimone la ex di Armando Di Pinto. La ragazza, invece, agli inquirenti, ha riferito di non avere completamente assistito all’accaduto in quanto fuggita per paura. Allineate invece sono risultate le versioni dei fatti esposte dagli indagati, difesi dagli avvocati Giovanni Fusco e Amedeo Di Pietro. I quali hanno confermato la lite, l’aggressione ai danni dell’amico di Pino Franzese e dell’amico, per gelosia, ma non la sottrazione di alcuni oggetti preziosi (orologio, catenina e braccialetto). Il giudice ha anche invitato gli inquirenti ad ascoltare il titolare di un B&B che quella notte fece da paciere e di nuovo anche la ex fidanzata del rapper.

Il fatto

Il gip di Napoli Tommaso Perrella ha scarcerato il rapper Armando Di Pinto, 21 anni, e lo zio, Giuseppe Emanuele Di Pinto. Accusati di avere aggredito, picchiato e derubato lo scorso 3 maggio a Napoli, il cantante neomelodico Pino Franzese, al secolo Ben Salah Giuseppe, e un suo amico, mentre erano in auto insieme con due ragazze, una ex fidanzata del rapper. Per zio e nipote, che erano reclusi nel carcere di Poggioreale, il giudice ha disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria ritenendo non sussistenti i gravi indizi di colpevolezza in relazione alla rapina che, invece, sono sussistenti in relazione all’accusa di lesioni volontarie.

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