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Omicidio Avolio, gli Scognamiglio e il ras Pecoraro a rischio

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Neanche il tempo di festeggiare la recente scarcerazione (e concessione degli arresti domiciliari) che Pasquale Scognamiglio, ras di Piscinola, rischia una nuova incriminazione e questa volta per concorso in omicidio. Quello di Antonio Avolio, ucciso nel giugno 2021 nel corso della faida che contrapponeva gli stessi Scognamiglio ai Pecorelli. Sono infatti state dichiarate concluse le indagini preliminari per quel delitto con Scognamiglio inscritto nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Sepe della Dda insieme ai figli Antonio e Giovanni e a Fabio Pecoraro.

Fino a questo momento per quell’omicidio rispondevano il collaboratore di giustizia Emmanuele Palmieri e Luca Isaria che solo qualche giorno fa aveva ammesso gli addebiti in aula chiedendo scusa alla famiglia. Con l’avviso di conclusione indagini adesso i quattro rischiano di finire nuovamente a processo. Antonio Avolio fu avvicinato mortalmente mentre percorreva in scooter via Comunale Vecchia Piscinola.

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La matrice camorristica dell’omicidio apparve sin da subito evidente, oltre che per le modalità dell’azione, anche per la nota vicinanza della vittima al gruppo criminale di Ngopp Miano. Il collaboratore di giustizia Emmanuele Palmieri ha ammesso di aver partecipato in prima persona la preparazione dell’agguato ed era stato inoltre designato per la sua concreta attuazione, anche se all’ultimo momento per imprevedibili circostanze mancava di presentarsi all’appuntamento concordato, salvo poi adoperarsi per recuperare Isaia, subito dopo il compimento il raid.

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