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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Orrore a Napoli, trovato cadavere nei pressi del cassonetto dei rifiuti in piazza

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E’ stato trovato metà carbonizzato e metà in avanzato stato di decomposizione un cadavere nei pressi di piazza Capodichino a Napoli. Si tratta di un extracomunitario senza tetto, morto probabilmente per un incendio accidentale. Tra le ipotesi avanzate dagli inquirenti quella del rogo partito da una sigaretta. Sul posto gli agenti del commissariato di polizia di Secondigliano ed i caschi bianchi. Il cadavere è stato trovato ieri mattina dagli operai dell’Asia nei pressi di un cassonetto di rifiuti nei pressi del ponte della perimetrale nei pressi di piazza Capodichino. Il cadavere non è stato ancora identificato Comunque sono attivati alcuni accertamenti per risalire all’identità.

Muore barbone, l’omaggio sulla panchina dove dormiva

Il Vomero è in lutto per la morte di Tobia. Qualcuno lo aveva ribattezzato “l’uomo della panchina”. Si tratta di un senza fissa dimora che da anni era seduto sulla solita panchina di via Scarlatti dinanzi alle vetrine del megastore Coin. La notizia si è diffusa sui social network e in tantissimi lo hanno ricordato. Le istituzioni e i cittadini in varie occasioni l’hanno aiutato e hanno provato a toglierlo dalla condizione di senza fissa dimora, ma lui ha sempre difeso la sua scelta di voler vivere per strada. «Davvero una triste notizia. Riposa in pace Tobia e grazie a chi gli ha voluto bene e si è preso cura di lui», il commento dell’assessore al Trasporto Marco Gaudini.

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È stato un post di Cinzia Del Giudice a dare la notizia. «Un uomo testardo e schivo che mai ha accettato di essere aiutato ed indirizzato a un dormitorio o di farsi curare – si legge – Lo conoscevano bene gli assistenti sociali, gli operatori sociali, gli operatori del 118 che spesso venivano allertati e lui sistematicamente urlava che voleva vivere così per strada, rifiutando l’aiuto di tutti». L’ex presidente della Municipalità e oggi consigliere comunale Mario Coppeto scrive: «Caro Tobia, quante volte abbiamo tentato di aiutarlo. Un abbraccio a tutti quelli che gli hanno voluto bene. Che la terra ti sia lieve».

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