Una serie di monitoraggi per vagliare la stabilità dei ponti di Napoli. L’amministrazione comunale, con gli uffici competenti, annuncia il via ai controlli per fugare ogni minima preoccupazione alla cittadinanza per ipotetici rischi di crolli dei viadotti cittadini. L’onda emotiva dopo la tragedia di Genova d’altronde resta lunga, ma creare inutili allarmismi può far ottenere soltanto l’effetto contrario e cioè aumentare la psicosi. Ed anche in virtù di ciò, al di là delle canoniche attività in materia di prevenzione che si snodano nell’arco di tutto l’anno, da Palazzo San Giacomo stanno predisponendo i primi sopralluoghi che al momento saranno garantite con le risorse dell’Ente.
Si parte, come annunciato in un’intervista al Mattino dall’assessore alle Infrastrutture e Trasporti Mario Calabrese, con il ponte della Sanità e quello di via Nuova San Rocco. In questo secondo caso, nei giorni scorsi, InterNapoli.it ha raccolto la preoccupazione dei residenti di quell’area pronti a mobilitarsi in caso di mancati interventi di messa in sicurezza soprattutto dei piloni sottostanti apparsi ammuffiti e con parte dei sostegni in ferro fuoriusciti dal cemento, anche in quelli della parte superiore. In ogni caso, resta da capire quando, fattivamente, i tecnici effettueranno i rilievi e in quale stato versano il ponte della Sanità e di via Nuova San Rocco al quale si può aggiungere anche quello della parte vecchia della stessa arteria tra il Frullone, Capodimonte e Colli Aminei, risalente al VXII Secolo e costruito in pietra tufacea. Soltanto dopo si potrà capire, dalle relazioni tecniche, come si dovrà agire e quale sia la portata dei lavori da effettuare. Ma, a tutt’oggi, il ponte di San Rocco è rischio di crollo? «No, non è a rischio. Va controllato e merita piccoli interventi, dopo il sopralluogo dei tecnici sapremo quali e quanti dovranno essere. Non cominciamo con gli allarmismi e il sensazionalismo», la risposta di Calabrese al Mattino. A queste parole si aggiungono quelle rese al nostro sito dal vicesindaco con delega alla Protezione Civile Raffaele Del Giudice: «Come sapete la Protezione Civile opera nella sfera dell’emergenza, ma nonostante questo abbiamo allertato i servizi competenti per un programma di monitoraggio delle strutture che parte già da oggi». Il Numero Due del governo cittadino poi ricorda come «qualche mese fa sul ponte di San Rocco già vennero effettuati degli interventi volti a garantirne la sicurezza». E sul ponte della Sanità? A parlarne è il presidente della III Municipalità Ivo Poggiani. «I controlli sono stringenti ed anche io mi sono recato sul posto in diverse occasioni. Non si è constatato nessun particolare pericolo. Anche la perdita d’acqua rilevata qualche giorno fa è stata ridotta dopo l’intervento dei tecnici. Stiamo ora studiando la soluzione migliore per risolvere definitivamente il problema». Successivamente alla Sanità e San Rocco, le altre azioni annunciate dall’assessore Calabrese riguardano il viadotto di via Vincenzo Gemito al Vomero e il ponte di Sant’Antonio ai Monti nel centro storico.
A ritornare sulla ferita aperta di Genova, con i suoi 43 morti, è anche il sindaco Luigi de Magistris con il consueto post del lunedì mattina su uno dei suoi profili social. In un passaggio, il primo cittadino afferma come «Governo e Parlamento devono finanziare la più imponente opera pubblica necessaria per il Paese, ossia mettere in sicurezza l’Italia: le scuole, gli edifici, le strade, i fiumi, le montagne, il verde, le infrastrutture, le coste. Insomma un radicale cambiamento per la sicurezza d’Italia. Per rinvenire le risorse qualche indicazione: diminuire le spese militari che il Governo invece si accinge ad aumentare; lotta rigorosa all’evasione, al riciclaggio del denaro sporco ed alla corruzione; incremento della tassazione sulle rendite finanziarie e sui grandi patrimoni immobiliari; cancellazione delle opere inutili, come la TAV in Val di Susa, il terzo valico del nord ovest, la TAP ed altre ancora, revoca o drastica revisione delle vergognose concessioni di litorali, autostrade (tangenziale di Napoli compresa, unica a pedaggio in Italia!) e di beni comuni».
