Oltre mezzo secolo di carcere. Questa la richiesta del pubblico ministero per i capi degli Amato-Pagano capeggiato dall’emergente Marco Liguori. Il reggente rischia otto anni: l’inchiesta è quella culminata negli arresti dello scorso anno e culminata con le ordinanze eseguite dai carabinieri della compagnia di Marano, provvedimento (firmato dal gip Linda D’Ancona) che arrestarono oltre che Liguori, Salvatore Chiariello ‘o boxer, Domenico De Mase ‘cap e vacca’, Nicola Schiavone e il numero due del clan Fortunato Murolo (per il quale poi l’ordinanza fu annullata). Chiariello rischia otto anni mentre per De Mase sono stati chiesti sette anni e sei mesi, otto anni per Chiariello, sette anni per il ras Nicola Schiavone detto Linuccio o barbiere, sette anni e dieci mesi per Murolo mentre tre anni e sei mesi sono stati invocati per il collaboratore di giustizia Salvatore Roselli.
UNA TANGENTE DA 200MILA EURO
I sei, ritenuti gravemente indiziati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, avrebbero convocato nella primavera del 2019 l’imprenditore Luigi Vitiello per estorcergli una tangente da 200mila euro, per la realizzazione di un supermercato in via Circumvallazione esterna, dove erano in corso i lavori di costruzione per conto dell’Eurospin. L’imprenditore, successivamente e in seguito ad un incontro con i soggetti in questione, sarebbe riuscito a intavolare una trattativa ottenendo una ‘quota’ minore, di 80mila euro.

