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martedì, Marzo 19, 2024
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Reddito di cittadinanza, da oggi i beneficiari potranno perdere il contributo

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Da oggi molti beneficiari del reddito di cittadinanza rischiano di perdere il beneficio. Le famiglie che hanno iniziato ad incassarlo dallo scorso anno devono tenere conto della scadenza del  31 gennaio. Entro questa data doveva essere rinnovata la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) Isee relativa al 2021, scaduta il 31 dicembre. In caso contrario l’Inps potrà sospendere l’erogazione dell’assegno.

REDDITO DI CITTADINANZA E LA DSU

La Dichiarazione Sostitutiva Unica è un documento che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare e ha validità dal momento della presentazione e fino al 31 dicembre successivo. E’ necessario per richiedere il reddito di cittadinanza per l’anno 2022.  La DSU può essere presentata all’ente che eroga la prestazione sociale agevolata, al Comune, a un Centro di Assistenza Fiscale. Senza dimenticare la procedura online all’INPS attraverso il servizio dedicato.

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I dati contenuti nella DSU sono in parte autodichiarati (come i dati anagrafici e i beni patrimoniali posseduti al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione). In parte acquisiti dall’Agenzia delle Entrate (reddito complessivo ai fini IRPEF ) e da INPS (trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, erogati dall’INPS per ragioni diverse dalla condizione di disabilità e non rientranti nel reddito complessivo ai fini IRPEF ). Per le informazioni autodichiarate, il soggetto che compila la DSU si assume la responsabilità, anche penale, di quanto dichiarato.

NUOVI LIMITI PER IL BENEFICIO

La morsa continua a stringersi nei confronti dei No vax. Non solo verso i lavoratori che già da mesi devono presentare il Green pass ma ora anche per i disoccupati che percepiscono il Reddito di cittadinanza dovranno adeguarsi. Per entrare in banca o in un ufficio postale dall’1 febbraio si dovrà presentare la certificazione. Ma non solo, anche i centri per l’impiego saranno off-limits per chi non è vaccinato o quantomeno tamponato. Lo stabilisce l’ultima legge di bilancio che nella revisione del Reddito di cittadinanza che ha deciso l’obbligo di frequentazione dei centri per l’impiego con l’immediata sospensione del sussidio in caso contrario.

Analizzando i dati sulle vaccinazioni è ipotizzabile che i percettori del reddito di cittadinanza non vaccinati o guariti dal Covid siano medo del 10%. Si tratta dunque di una platea di circa 100mila beneficiari. Il sussidio raggiunge attualmente circa 1,3 milioni di nuclei familiari (tre milioni di persone) di cui il 30% ritenuto occupabile e dunque soggetto all’obbligo di frequentare in presenza i centri per l’impiego.

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