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Giugliano. Investì e uccise una persona, giovane meccanico condannato ma non va in carcere

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Renzo Griffo, il giovane liternese accusato di aver investito e ucciso un ragazzo straniero, è stato condannato. In data 24.09.18 il giovane, alla guida della sua auto, ha cagionato la morte di un giovane albanese tra Giugliano e Villa Literno, dopo il sinistro, si sarebbe dato alla fuga portando l’auto dal carrozzerie al fine di nascondere le tracce del delitto. Tuttavia in data 29.11.19 il G.u.p. del Tribunale di Napoli Nord ha accolto la tesi difensiva dell’Avv. Luciano Fabozzi, legale del Griffo, escludendo l’aggravante della fuga e, previa concessione delle attenuanti generiche e riduzione della pena per la scelta del rito abbreviato, ha condannato l’imputato alla pena finale di anni 1 e mesi 4 di reclusione, col beneficio della pena sospesa.

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Già durante l’interrogatorio Griffo specificò di non essere scappato bensì di essersi fermato nella prima area disponibile. Ciò è stato confermato dall’autista del veicolo che lo precedeva il quale, sentito a sommarie informazioni, ha dichiarato che l’auto di Griffo si è fermata “…dopo pochi metri e precisamente davanti al parco acquatico Free Time si è accostata”.

Pertanto, dopo aver arrestato la marcia, Griffo è rimasto alcuni minuti in auto, in lacrime e sotto shock per l’accaduto. Ciò è riscontrato dalle telecamere del noto parco acquatico, che ben hanno ripreso il momento in cui l’indagato è sceso dall’auto e, a piedi, si è recato sul luogo del sinistro.

Griffo, come sostenuto dalla difesa, “non trovando nessuna persona – compresa la vittima che era stata subito soccorsa dagli amici – è tornato alla sua autovettura dove, accortosi solo in quel momento del pneumatico forato, ha provveduto alla sostituzione dello stesso. Sostituzione che è durata circa mezz’ora. A questo punto Grffo è tornato con la propria auto sul luogo del sinistro, proseguendo ad andatura lenta fino ad arrivare all’incrocio della strada Santa Maria a Cubito. L’auto dell’indagato non sarebbe mai andata dal carrozziere dunque.

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