Ha dell’assurdo quanto accaduto a Milano dove, sei persone tra dipendenti ed ex dipendenti del Comune, sono finite sotto inchiesta con le accuse, a vario titolo, di furto e ricettazione. Secondo quanto emerso dalle indagini della Procura, i sospettati, tutti appartenenti all’Area servizi funebri e cimiteriali, avrebbero sottratto gioielli e oggetti di valore dai corpi dei defunti, arrivando in un caso perfino a rimuovere l’arcata dentaria di una donna morta in un incidente stradale.
L’indagine ha preso avvio lo scorso anno, dopo la denuncia di un familiare che aveva segnalato la sparizione di alcuni monili dalla salma di un proprio congiunto. Da quella segnalazione è partita un’approfondita attività investigativa condotta dalla Squadra interventi speciali del Radiomobile della Polizia locale, che ha fatto emergere una serie di episodi di furto avvenuti sia nelle camere mortuarie dell’obitorio di piazzale Gorini sia nelle abitazioni dei deceduti.
Finora sono stati ricostruiti sei episodi, ma gli inquirenti sospettano che i casi possano essere molti di più, anche antecedenti alla prima denuncia. I preziosi rubati, collane, bracciali e orecchini, sarebbero stati rivenduti in diversi compro oro di Milano e dell’hinterland. Gli investigatori hanno rintracciato ricevute di vendita compatibili con i giorni dei furti.
Nel corso delle perquisizioni effettuate nelle scorse settimane, gli agenti hanno sequestrato telefoni e computer nelle abitazioni degli indagati, tra Milano e Lodi. Due dei sei coinvolti si erano già dimessi dal Comune nei mesi precedenti.


