Gli indagati sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravate ai danni dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale e dell’Agenzia delle Entrate. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi al termine di una articolata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Nocera e condotta dai militari dell’Arma.
Nomi degli arrestati
M.E., di Carmiano (LE),
M.P., di Casoria, Agente della Polizia Penitenziaria;
S.G., di Sant’Egidio del Monte Albino, consulente del lavoro
M.A., di Moiano (BN), consulente del lavoro
Le indagini, avviate nel corso del 2018, hanno consentito di accertare l’esistenza di un sodalizio criminale composto da consulenti del lavoro, imprenditori e faccendieri che, attraverso compensazioni fittizie derivanti da importi conguagliati relativi ad arretrati per assegni al nucleo familiare, malattia, maternità e bonus Irpef 80 euro (Bonus Renzi), riuscivano ad ottenere indebite erogazioni previdenziali da parte dell’INPS e crediti di imposta da parte dell’Agenzia delle Entrate e ricevevano l’indebita percezione di indennità previdenziali pari a oltre 2 milioni di euro
Le indagini si direzionavano verso gli studi di consulenza del lavoro di S.G. e M.A., in quanto, erano quelli che presentavano più anomalie in relazione al pagamento di arretrati per i benefici suddetti.
Gli accertamenti effettuati a carico dei consulenti del lavoro facevano emergere che gli stessi erano anche responsabili zonali di Pagani e Moiano e nella loro qualità facevano aderire le ditte, da essi gestite.
In sintesi, quindi, i consulenti ed i legali rappresentanti di 84 ditte anch’essi indagati, hanno dichiarato di aver anticipato fittiziamente a favore dei propri dipendenti la somma di euro 2.107.394,10, per assegni al nucleo familiare, malattia, maternità bonus Irpef 80 euro Legge n. 190/2014, successivamente indicata nei file uniemens (denunce mensile Inps) e sugli F24, al fine di creare un credito inesistente nei confronti dell’erario.
La somma indebitamente percepita è stata utilizzata per euro 683.228,31 per il pagamento dei contributi ai lavoratori e per estinguere altri debiti tributari e per euro 1.424.165,79 è stata devoluta a favore di Federaziende e all’ente bilaterale E.Bi.N.
Gli indagati avevano individuato una falla all’interno del sistema di controllo dell’Inps e del SISPI (Società Italiana di Servizi per la Previdenza Integrativa) società partecipata INPS.
L’adesione a F. ed E.Bi.N. comportava per le società aderenti la possibilità di ottenere per i lavoratori subordinati corsi di aggiornamento e formazione relativi alla sicurezza sul lavoro.
Le indagini hanno consentito di accertare che le somme devolute per tali finalità non sono mai state destinate a questo scopo. Sotto il profilo operativo va segnalato che il sequestro preventivo e per equivalente ha riguardato 90 indagati ed ha consentito di apprendere somme di denaro quote di società e beni immobili corrispondenti all’importo indebitamente percepito.