La violenza domestica è, probabilmente, una di quelle più difficili da gestire. Alle volte, gli episodi di violenza vengono denunciati solo parzialmente. In alcuni casi, addirittura, non viene nemmeno denunciata. Capita, invece, sempre più spesso – fortunatamente, aggiungeremmo – che le denunce vengano sporte. Senza alcun dubbio, è questo l’unico iter in grado di scongiurare epiloghi irreparabili. Quando una relazione viene inquinata dalla psicosi, la violenza è l’unico linguaggio che si manifesta. Non esiste più dialogo, ne affetto, ne coscienza. Esiste la sopraffazione e l’assurdo. Il tutto, aggravato dalle minacce di morte. Per questo, la denuncia diviene l’unica via percorribile per arrivare alla salvezza, alla riconquista della normalità. Alle volte, però, non è un processo semplice e scontato. Come nel caso della coppia di Santa Maria Capua Vetere. Lo scorso 23 maggio, i Carabinieri hanno arrestato un uomo in seguito alla denuncia di quella che, all’epoca, era la sua compagna.
La burocrazia ha fatto il suo corso e le cose sembravano essere ritornate al loro posto. Ma la follia generata dalla psicosi “d’amore” è un demone che non va mai via realmente. E’ difficilissimo estirparlo. Spesso, è impossibile. Così, si manifestano i ritorni di fiamma. E, certamente, non parliamo dell’amabile ritorno dell’affetto. Parliamo del ritorno alla violenza, alla sopraffazione, alla assurdo. Come nel caso dell’uomo di Santa Maria Capua Vetere, dicevamo. L.R. (omettiamo il nome ed il cognome per privacy), classe ’79, è tornato dalla ex compagna. Hanno cominciato subito a discutere animatamente. Poi, violenza. Poi, ancora, le minacce di morte. Di nuovo. La donna, quando l’uomo si è allontanato, ha immediatamente denunciato l’accaduto ai Carabinieri. Le ricerche sono durate poco. L’uomo è stato bloccato in stato confusionale non lontano dalla casa della donna.
