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SETTE CAINATE, LAVORI IN CORSO

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dall’inviato a GIUGLIANO






Inutili le promesse del commissario Paolucci, le ruspe continuano a scavare senza sosta: la discarica di via Grotta dell’Olmo vicina alla riapertura, taglio del nastro imminente. E Giugliano è pronta a scendere in piazza



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GIUGLIANO – Per il taglio del nastro manca davvero poco. Sarebbe prossima l’apertura della discarica di via Grotta dell’Olmo a Varcaturo, in località Sette Cainate. Le smentite si affrettano ad arrivare, intanto i lavori proseguono. Nei mesi scorsi le proteste di ambientalisti e residenti, avevano indotto il Commissariato di Governo per l’emergenza rifiuti a promettere che l’invaso non si sarebbe realizzato. Marce, petizioni, raccolte di firme, il blocco della tangenziale, scioperi della fame. Era stato raggiunto l’accordo: i lavori non sarebbero proseguiti, quelli in corso riguardavano “esclusivamente la recinzione del sito”. Nonostante gli impegni, le ruspe hanno continuato a scavare, i lavori sono continuati nel silenzio generale. Poi è arrivata la denuncia nel corso di un convegno organizzato a Giugliano dall’Istituto Italiano per gli studi europei. “A Sette Cainate è tutto pronto, per l’inaugurazione della discarica manca poco”. Voci, soltanto voci. Suffragate oggi dalle foto che pubblichiamo in esclusiva.

I LAVORI – L’invaso è ospitato in una cava per l’estrazione di pozzolana. La recinzione in lamiere è stata sostituita da quella in cemento prefabbricato. E’ pronto il pozzetto per la raccolta del percolato e lo stato di argilla isolante; presto arriveranno i teli impermeabilizzanti. Sfruttando alcuni dorsi della vecchia cava, è stata realizzata la strada che arriva fino in fondo e percorribile dai mezzi pesanti. E’ in costruzione il pozzo artesiano.
Il nuovo invaso, realizzato e gestito dalla Fibe, dovrebbe accogliere la frazione organica stabilizzata e i sovvalli, ovvero i residui della lavorazione del Cdr. La discarica di Sette Cainate soppianterebbe la “Cava Giuliani”. Quest’ultima, quasi ricolma, è stata motivo di numerose proteste per i miasmi che si levano, causati dalla fermentazione della fos.

LE REAZIONI – La scoperta dell’imminente completamento del sito, genera indignazione tra le associazioni di lotta che si erano battute contro la discarica. “Evidentemente tutte le promesse e i protocolli d’intesa con il Commissariato erano solo una farsa” attaccano. “Sembra non avere mai fine questa emergenza – dichiara Tilde Adamo, portavoce del comitato Ponte Riccio – sono anni che ci chiedono un ultimo sacrificio all’emergenza rifiuti e poi ci riempiono di nuovi immondezzai. Sembra quasi che abbiano consapevolmente deciso di trasformare questa città in un’unica, grande discarica”. Critiche anche dalle associazioni della fascia costiera. Per Maria Rosaria Coppola, presidente del comitato Proliterna, si tratta di “un’autentica pazzia costruire una nuova discarica a Giugliano e per di più a pochi metri da una scuola elementare”. “Sono mesi che lanciamo allarmi che cadono nel vuoto – aggiunge Margherita Grotta, presidente del Comitato Liternum Oggi di Lago Patria – avevamo ragione a sospettare che ci stessero imbrogliando”.
Legambiente, che non ha firmato il protocollo d’intesa con il Commissariato, parla della “negazione di ogni stato di diritto”. “Un nuovo invaso a Giugliano – spiega Raffaele Del Giudice, dirigente regionale dell’associazione – significa distruggere definitivamente il territorio. Non è possibile che si autorizzino delle strutture pseudo-pubbliche in quelle cave: già esse sono privi di ogni permesso. Mentre a via Grotta dell’Olmo i lavori vanno avanti, nelle aree limitrofe si scoprono nuove discariche e intanto la bonifica non parte. E’ volontà specifica – sostiene – trasformare la nostra area nel Polo dell’immondizia”.

LO SCENARIO – Quello di Sette Cainate è un territorio bellissimo, ricco di macchia mediterranea. Le distese di alberi che partono da Qualiano e arrivano a Varcaturo passando per Villaricca fanno la bellezza di un posto che sa di magia. Dagli anni ’70 ad oggi il territorio è stato letteralmente sventrato. Dove c’erano le edere e i pini secolari, sono stati aperti buchi profondi. Oltre venti cave dalle pance enormi. Le ruspe hanno scavato fosse di 70, 80 metri. Si sono fermate quando hanno incontrato le falde. Si tratta di cave per l’estrazione di pozzolana. Le “ferite”, nell’ambizioso progetto di qualche passata amministrazione, andavano riempite con i rifiuti. Sommando le diverse richieste inoltrate alla Provincia di Napoli dalle varie ditte di smaltimento si ottiene una capacità complessiva di quasi 9 milioni di tonnellate di rifiuti: la mega discarica più grande d’Europa, appunto. La cifra sfiora la metà della produzione annua di rifiuti in Italia. Il progetto fu bloccato. Oggi i lavori della Fibe rimettono tutto in discussione

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