«Non chiediamo nuove case, ma di continuare a vivere nelle nostre». Ricomincia con un presidio permanente all’ingresso del palazzo comunale la battaglia delle 71 famiglie del Parco Guerra di via Signorelli che il 20 febbraio dovranno lasciare le case sequestrate per «lottizzazione abusiva e truffa aggravata ai danni dell’ente pubblico», nell’ambito dell’operazione della Guardia di Finanza denominata «dirty house». Uno stand in via Di Giacomo e striscioni sui cancelli del municipio con i quali rivendicano il loro diritto ad abitare negli appartamenti che, dicono, hanno acquistato in buona fede pagandole con i sacrifici di una vita. «Siamo delle vittime, non ci potete mandare via», urlano. Molti di loro sono anche in possesso del rogito e continuano a pagare le rate del mutuo. L’avviso di sgombero era stato notificato il mese scorso, ma contavano sul riesame per poterci restare in attesa della fine del giudizio a carico dell’imprenditore che le ha realizzate. La stessa inchiesta due mesi fa ha portato al sequestro preventivo di altri 50 appartamenti e altrettanti box in via San Vito. Mentre nel 2006 sono stati sgomberati altri dieci appartamenti in un altro condominio.
TONIA LIMATOLA
Il Mattino il 07/02/08