Home Cronaca Isole ecologiche?… Ricettacoli di immondizia

Isole ecologiche?… Ricettacoli di immondizia

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L’allarme è stato lanciato qualche giorno fa dal consigliere comunale di Qualiano Raffaele del Giudice; molti lo conoscono per il suo impegno in “Legambiente” e per le sue campagne di sensibilizzazione sugli argomenti CDR e Termodistruttore, oppure, per chi ricorda le vicende di qualche anno fa, fu impegnato in prima linea nella lotta alle discariche illegali che agivano indisturbate nel territorio appoggiate dai clan mafiosi.
Con il passare degli anni, la tensione sull’argomento si è “allentata”, ma i problemi ci sono ancora, anzi, non sono per niente diminuiti; gli stessi cittadini “frequentatori” di questo sito, qualche mese fa, in un sondaggio mettevano al secondo posto, dopo la “criminalità”, il problema “dissesto ambientale”; oggi intere zone necessitano di immediati provvedimenti di bonifica, che allo stato attuale non sono nemmeno stati considerati.
Noi di Qualiano.3000 abbiamo raggiunto telefonicamente il consigliere Del Giudice:
Lei ha lanciato l’allarme, ci può dire in che modo ha scoperto una situazione così grave?
Faccio un giro per il paese circa ogni 15 giorni e dagli ultimi sopralluoghi fatti alle “isole ecologiche” di via Orazio e via G. Di Vittorio, ho assistito ad un degrado assoluto delle aree preposte alla raccolta di materiale “riciclabile”.
Ci può descrivere lo “stato” attuale delle isole ecologiche?
Attualmente le isole ecologiche versano in un totale stato di abbandono da parte degli organi competenti e il peggio è che le aree sono accessibili 24 ore su 24 a chiunque, lasciando loro la libertà di depositare qualsiasi cosa senza essere controllati.
Quindi oltre agli elettrodomestici e altri materiali riciclabili, lei ha notato la presenza di altri tipi di materiale?
Certo! Ormai nelle isole ecologiche è presente di tutto, dalle carcasse di animali morti, agli scheletri di automobili, dai mobili agli olii residui dei processi industriali e soprattutto, la presenza di topi che può essere un segnale preoccupante sul grado dei rischi per la salute dei cittadini che abitano nei pressi delle aree.
Lei ritiene che la presenza di questi “materiali” può provocare seri danni alla salute dei cittadini?
La sua è una domanda retorica! Mi sembra ovvio che a questo punto la salute dei cittadini è in pericolo, molti materiali liquidi, gli olii e i gas che fuoriescono dai motori dei frigoriferi si dissolvono nel suolo e nell’aria con estrema facilità, alterando in modo consistente i valori tollerati per legge. L’aria che respiriamo può essere seriamente compromessa, come le falde presenti nel sottosuolo, e infine la presenza di organismi in decomposizione favorisce la proliferazione di “agenti battereologici”. Non dimentichiamo che negli ultimi anni a Qualiano c’è stato un sensibile aumento delle malattie tumorali, in modo particolare del “Calcinoma polmonare”, un tale fenomeno può essere attribuito solo al degrado ambientale che è in atto da qualche decennio.
Dunque la situazione è più grave di quanto si possa immaginare. Come è stato possibile ritrovarsi in una situazione del genere?
La situazione come le dicevo è preoccupante ed è dovuta senz’altro ad una cattiva “gestione” del servizio. Non si possono lasciare i cancelli aperti consentendo l’accesso alle isole ecologiche a chiunque a rischio della propria salute. Le amministrazioni non hanno più provveduto all’accoglienza da parte di addetti, che potrebbero essere individuati anche tra i lavoratori socialmente utili (L.S.U.). Non c’è mai stato nemmeno l’accordo con il “Consorzio NA1” che regolamenta l’uso e la gestione delle isole ecologiche. Infine, la cosa più grave e che non è mai stato sottoscritto un contratto con “CONAI” o altre organizzazioni che si sarebbero occupate del ritiro del materiale dalle isole ecologiche; è stato senz’altro quest’ultimo fattore ad incidere sul fallimento delle isole ecologiche… prima o poi si sarebbero “saturate”!
Come pensa che si possa risolvere la questione? Si potrà ritornare alla normalità in breve tempo?
Vede… la prima cosa da fare è senz’altro la chiusura immediata delle isole per consentire la “bonifica” delle aree coinvolte nel degrado; poi si deve ricominciare da zero: bisogna provvedere all’accoglienza e al periodico smaltimento dei materiali attraverso la sottoscrizione dei contratti che consentono alle organizzazione come “CONAI” di ritirare i materiali per evitare che le isole esauriscono gli spazi disponibili per accogliere altri materiali. Attualmente, considerato che non sono ancora stati presi provvedimenti, ritengo che sia molto difficile che la situazioni ritorni alla normalità in breve tempo. Mi auguro che il problema venga seriamente preso in considerazione proprio per i rischi a cui ci sottopone.
Noi di Qualiano.3000 ringraziamo il consigliere Del Giudice per la sua disponibilità e invitiamo i “navigatori” ad intervenire anche con testimonianze nel Forum sull’argomento, in modo da sensibilizzare la cittadinanza affinchè vengano presi i dovuti provvedimenti per fronteggiare il problema.

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