Home Sport GIUGLIANO CALCIO, SERIE D: ULTIME TRE PARTITE DEL CAMPIONATO

GIUGLIANO CALCIO, SERIE D: ULTIME TRE PARTITE DEL CAMPIONATO

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Ultime tre di campionato, ultimi fuochi della stagione, ultimi esami per quelli che saranno promossi e bocciati, ultimi vagiti di un torneo stremante, ultime speranze per deluse e future trionfanti. Il Giugliano di mister De Simone si colloca esattamente a metà tra quest’ultime, vede il suo destino ancora incerto, resta aggrappato alla classifica come il moribondo che è attaccato ai fili della macchina che lo tiene in vita. Tre domeniche, solo tre domeniche, e poi tutto potrebbe rischiare di precipitare definitivamente. Persa la C2 a maggio 2007, dopo un anno esatto il Giugliano sta per perdere pure la serie D, scivola verso il basso da oltre venti mesi, come una pallina impazzita su di un piano inclinato corre irrefrenabile verso il precipizio dell’oblio. Eppure, ciò nonostante, il miracolo potrebbe ancora arrivare. Solo un punto oggi condannerebbe i gialloblu alla retrocessione diretta, quello che ha in meno al Venosa affrontato e impattato nell’ultima di campionato. Solo un punticino da recuperare alla diretta concorrente, in svantaggio contro i tigrotti in caso di arrivo in parità, perché il Giugliano, almeno e solo contro il Venosa, è riuscito a mantenere alto lo score-punteggio con una vittoria e un pareggio. Ma nuvole grigie si addensano come cattivi presagi sulla testa giuglianese, i numeri già abbastanza negativi di per loro sembrano celare pure l’insidia della superstizione: l’anno scorso i tigrotti retrocedettero da ultimi classificati con un distacco di due punti dal Sansovino, anch’esso come il Venosa affrontato e sconfitto per uno a zero all’andata, e impattato poi al ritorno. In vantaggio contro l’avversario, ma dietro in classifica per una serie di motivi. Uno svantaggio marginale ma sostanziale, piuttosto beffardo, perché quei due punti il Giugliano sul campo li aveva pure fatti, ma una penalizzazione iniziale proprio di due punti in classifica, dovuta alla mancata regolarità dei versamenti dovuti da parte della società, fecero giustizia di una squadra, quella giuglianese, che forse meritò la retrocessione più del Sansovino, ma che in termini di punti invece si era salvata, anzi aveva conquistato gli spareggi per la salvezza, che invece affrontò e vinse, salvandosi, proprio il Sansovino. Corsi e ricorsi storici, il punto di svantaggio che i gialloblu hanno dal Venosa, oggi come allora, non è dovuto al rendimento del campo, ma sempre ad una penalizzazione iniziale inflitta dalla federazione ai giallolu sempre per gli stessi, identici motivi dell’altro anno. Una beffa, perché anche il minimo dello svantaggio sembra pesare in realtà come un macigno sulla testa dei tigrotti, che non riescono a scrollarsi di dosso questa maledizione. O meglio, potrebbero ancora farlo, ma solo se riusciranno ad invertire la rotta. A cominciare dalla prima delle tre partite che restano, e che sarà quella di domenica prossima contro l’Ischia, avversario che non ha più niente da chiedere al proprio campionato, essendo sia già salvo che abbastanza distante dai play off, ma che non verrà a Giugliano per una passeggiata. Potrebbe essere un avversario docile per i gialloblu, solo che a complicare la vita di Liberti e soci c’è il fatto che all’andata si scatenò una maxirissa finale tra giuglianesi e isolani, con il presidente di questi ultimi mandato all’ospedale da un pugno in faccia assestatogli da un calciatore gialloblu. Fu quella una delle pagine più amare di tutta la storia calcistica giuglianese. Non a caso molti dei guai di oggi vengono proprio da quel folle dopo partita, che ha costretto mister De Simone a fare a meno per due anni del portiere titolare Musella, e del miglior attaccante Famiano.

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