Home Sport QUELLA SQUADRA A UN PASSO DAL FALLIMENTO

QUELLA SQUADRA A UN PASSO DAL FALLIMENTO

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Persa la serie D dopo una sola stagione di connivenza, succeduta alla precedente serie C persa dopo nove anni di successi ed emozioni forti, il Giugliano calcio che fu di Poziello e Vitiello, e oggi nelle mani (?) di Ronca e Pirozzi, sta per chiudere la più brutta pagina dell’ultimo ventennio. A causa della forte esposizione economica del club, indebitato per oltre un milione di euro, è a rischio pure l’iscrizione nel prossimo campionato di Eccellenza, serie che dovrebbe annoverare la squadra di mister De Simone che è retrocessa sul campo, e che non vede giocare i gialloblu nei gironi regionali dai lontani anni novanta. E peggio ancora è in dubbio persino la continuità associativa del club, che ha una storia lunga otto decenni, e che potrebbe scomparire senza lasciar traccia di se da nessuna altra parte, se non nei tribunali nazionali. Il Giugliano potrebbe fallire, e ripartire magari dalla Promozione, serie immediatamente successiva all’Eccellenza, e viene da chiedersi in tal caso, che fine farebbe l’impianto sportivo inaugurato nel duemila, che ha una capienza di oltre novemila posti a sedere, e una capacità ricettiva pari a stadi di serie B e persino di A? E se sia giusto che una città con oltre centomila abitanti, la terza per grandezza di tutta la regione, e una delle più ricche per potenzialità ambientali e presenza di banche, non abbia una squadra di calcio capace di calamitare l’attenzione dei tanti imprenditori locali titolari di conti correnti a nove cifre. E viene da chiedersi pure se non fosse stato il caso l’anno scorso in serie C, di far fallire il club in modo da azzerare il debito, e ripartire con un progetto ambizioso dalla stessa serie D, costruendo sulle macerie del Giugliano agonizzante, una nuova società e una nuova squadra, che a quest’ora, e col senno di poi, avrebbe già gettato le basi per la ripartenza, invece che percorrere la strada che oggi tutti conosciamo. Si è preferito continuare con una squadra poco competitiva e totalmente incapace di puntare alla salvezza, con una società che seppur passata di mano, ha continuato ad avere le casse vuote e le pezze al sedere, e con la maggioranza dei tifosi che delusi dalla parabola discendente del club, avevano già ampiamente preannunciato il proprio disimpegno in tempi non sospetti. Col risultato che tutti conosciamo: Giugliano retrocesso, squadra in smobilitazione, società in difficoltà, stadio vuoto. A voler essere ottimisti si potrebbe pensare che i tigrotti si trovano oggi nel punto più basso della propria parabola sportiva, e che magari possono solo riprendere a salire, ricostruendo squadra, club, ambiente, ed entusiasmo. Un po’ quello che è successo a metà anni ottanta, quando il Giugliano di un giovane mister Gargiulo vinse la serie D arrivando per la prima volta in serie C, che poi non disputò mai per illecito sportivo e conseguente esclusione del club. Quel Giugliano passò dall’entusiasmo della piazza festante per la prima storica vittoria del campionato, alla successiva forte delusione per la mancata iscrizione in C, che portò al progressivo allontanamento dei tifosi che ancora avevano negli occhi la festa, e ad anni bui fatti di anonimi campionati regionali, prima che arrivasse Poziello a regalare dieci anni di calcio vero. L’augurio oggi è che la storia possa ripetersi presto.

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