Home Cronaca A CHIAIANO C’E’ L’ACCORDO: VIA LIBERA AI CAROTAGGI, MA SOLO MEZZI CIVILI

A CHIAIANO C’E’ L’ACCORDO: VIA LIBERA AI CAROTAGGI, MA SOLO MEZZI CIVILI

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23.30. Dopo cinque ore di riunione nella prefettura di Napoli tra il sottosegretario Guido Bertolaso e gli amministratori di Chiaiano e dei comuni limitrofi, passa la linea del governo: martedi’ alle sette del mattino i tecnici entreranno nella cava di Chiaiano dove dovrebbe essere realizzata la discarica, per effettuare tutti le indagini tecniche alle quali e’ subordinata la realizzazione del sito. L’assemblea dei manifestanti al presidio di Chiaiano ha dato un sostanziale via libera all’intesa sottoscritta dai rappresentanti delle istituzioni locali con il sottosegretario Guido Bertolaso, ponendo pero’ una sola condizione: ”all’interno del sito per i carotaggi dovranno entrare soltanto mezzi civili”. L’intesa e’ stata illustrata dal sindaco di Marano Salvatore Perrotta che ha espresso fiducia nell’operato di Bertolaso, dal sindaco di Mugnano Daniele Palumbo, dal presidente della municipalita’ di Chiaiano Carmine Malinconico e dal presidente della commissione Ambiente del comune di Napoli Carlo Migliaccio. Il confronto tra i cittadini andra’ avanti anche nelle prossime ore.

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21.00. Il vertice in Prefettura è ancora in corso. Ma da prime indiscrezioni ci si prepara alla formazione di un tavolo composto da tecnici dell’Arpac e da rappresentanti delle amministrazioni locali per effettuare i carotaggi all’interno delle cave di Chiaiano. Sarebbe questa, secondo quanto ha riferito il consigliere regionale di An Pietro Diodato, l’intesa trovata in prefettura tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Guido Bertolaso e gli amministratori del quartiere napoletano e del Comune di Marano, dove e’ scoppiata la rivolta. I tecnici, ha riferito sempre Diodato, dovrebbero entrare nella cava non prima di martedi’ mattina per verificare che il sito abbia le caratteristiche indicate dalla normativa comunitaria. «’Bertolaso si e’ impegnato sul fatto che nessuna discarica sara’ aperta – ha aggiunto – se non avra’ le caratteristiche indicate dall’ Ue». Nessuna conferma alle parole di Diodato arriva dalla prefettura di Napoli nè dal sottosegretario Bertolaso.

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18.30 – Tra i manifestanti cresce l’attesa per l’esito del vertice. Il sindaco di Marano, Salvatore Perrotta, e il presidente della Municipalita’ di Chiaiano, Carmine Malinconico, rappresenteranno tutte le ragioni di un no all’ apertura dell’ invaso da 700milla metri cubi di spazzatura. Nell’attesa le forze dell’ordine si tengono a distanza. In mattinata i manifestanti hanno rinforzato, mettendo anche un’auto capovolta, la barricata fatta di cassonetti, masserizie e filo spinato per intralciare l’eventuale passaggio dei mezzi dei tecnici che dovrebbero eseguire i rilievi nell’invaso.


18.00 – E’ iniziato poco dopo le 17.30 il vertice in Prefettura, a Napoli, tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Guidi Bertolaso, il Prefetto di Napoli, Alessandro Panza, il vicesindaco di Napoli, Sabatino Santangelo, il presidente dell’VIII Municipalità, Carmine Malinconico, e i sindaci di Marano, Salvatore Perrotta e di Serre, Palmiro Cornetta. Il sindaco di Marano, prima di entrare nel ‘palazzo di Governo’, si è augurato che durante l’incontro ci saranno «margini di ragionamento e collaborazione». Lo stesso ha fatto quello di Serre aggiungendo che «non si può trattare con la pistola alla tempia». Diversa la posizione del vicesindaco del Comune di Napoli: «Bisogna rispettare la legalità – ha detto Santangelo – e le scelte del Governo». In Prefettura è arrivata anche la deputata del Pdl, Alessandra Mussolini accompagnata dal capogruppo al Comune di Napoli di An, Luciano Schifone che ieri avevano fatto visita al quartiere dove nei giorni scorsi si sono verificati gli scontri tra manifestanti e polizia.

09.00 – E’ stata una notte tranquilla quella appena trascorsa a Marano, sul confine con il quartiere di Chiaiano, teatro di violenti scontri tra i manifestanti anti-discarica e le forze dell’ordine. Al presidio della protesta sono rimaste un centinaio di persone, che hanno passato la notte in strada, per monitorare le vie di accesso alla zona individuata dal commissariato per l’emergenza rifiuti in Campania come sito per la discarica. Il territorio è stato controllato anche dalle forze dell’ordine. Polizia e carabinieri controllano il presidio da una distanza di un centinaio di metri, all’altezza dell’incrocio per Mugnano, pattugliando la zona con ronde notturne.
Il sottosegretario Bertolaso incontra a partire da oggi sindaci, presidenti di municipio e autorità locali dei comuni dove dovranno essere realizzate le discariche previste dal decreto, per spiegare i contenuti del provvedimento. Il primo appuntamento è in Prefettura, a Napoli, alle 16 col sindaco di Serre, poi col presidente della municipalità di Chiaiano.
C’è molta attesa su quello che accadrà oggi. Qualche momento di tensione si e’ verificato anche con i giornalisti delle tv nazionali: i manifestanti chiedono che vengano messe in onda tutte le immagini degli scontri con la Polizia, e questo diventa oggetto di una diverbio. Ai giornalisti non e’ permesso di accedere al sito individuato per la futura discarica: lungo la strada, oltre la barricata – costruita ieri con decine di cassonetti dell’immondizia saldati tra di loro, incatenati e circondati da filo spinato – vi sono infatti numerosi tratti di strada ormai invalicabili. I manifestanti hanno abbattuto dei grossi pini, depositato materassi, reti metalliche, assi di legno, terriccio, per ostacolare l’eventuale ingresso delle forze dell’ordine. Per ‘tutelare’ la sicurezza degli operatori della stampa, i presidianti invitano, talvolta a muso duro, a non intraprendere il percorso.
Dopo i violenti scontri dei giorni scorsi, la tensione tra forze dell’ordine e manifestanti resta alta. Nonostante le norme che prevedono l’arresto per chi ostacola l’accesso ai siti indicati dal Decreto, divenuti “zone militari”, i manifestanti di Chiaiano alzano il tiro è annunciano: «Da qui non ci muoviamo e ora colpiteci tutti». Cinquemila persone, secondo gli organizzatori, hanno sfilato dalla metropolitana di Chiaiano fino alla “piazza del TItanic”, luogo simbolo della protesta, dove sono state erette barricate per impedire l’accesso al sito. Dopo le cariche di venerdì e sabato, le forze dell’ordine hanno ripiegato restando a circa duecento metri di distanza, ma negli scontri non sono mancati attimi di panico. Feriti, contusi e arresti. «Per poco non ci scappava il morto» afferma in molti. Due giovani: Vincenzo Galdiero di 22 anni e Maurizio Pirozzi entrambi di Marano, sono precipitati da un parapetto alto cinque metri: «Li hanno spinti gli sbirri» gridano i manifestanti, ma le forze dell’ordine negano ogni coinvolgimento. Il fatto è accaduto proprio mentre polizia e carabinieri caricavano i manifestanti per “prendere la piazza”, che poi hanno subito lasciato dopo aver rimosso l’autobus sequestrato dai manifestanti per ostacolare l’accesso al sito in via Cupa del cane. I tre manifestanti arrestati durante gli scontri di venerdì scorso, sono stati giudicati per direttissima e dovranno rimanere agli arresti domiciliari fino al 5 giugno prossimo, ma rischiano fino a quindici anni.
Molti i commenti politici. Condanne sia ai manifestanti che alle forze dell’ordine. Berlusconi e Maroni annunciano che «si andrà avanti con la linea dura», mentre il Presidente Napolitano chiede spiegazioni al capo della polizia Manganelli: «come stanno le cose a Chiaiano?». L’assessore regionale Gabriele (Prc) ha detto: «E’ stata sepolta la democrazia» e il sindaco di Marano, Salvatore Perrotta (Pd): «Mi sento tradito dal mio stesso partito».
In mattinata si va via via riempiendo la “piazza” e gli organizzatori annunciano nuove manifestazioni di protesta per scongiurare l’apertura del sito di Chiaiano.

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