Home Cronaca SCANDALO RIFIUTI: 25 ARRESTI. INDAGATO ANCHE IL PREFETTO

SCANDALO RIFIUTI: 25 ARRESTI. INDAGATO ANCHE IL PREFETTO

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Si abbatte come una enorme tegola sul commissariato per l’emergenza dei rifiuti in Campania l’ordinanza di 650 pagine emessa dal gip Rosanna Saraceno, su richiesta del procuratore aggiunto Aldo De Chiara e dai pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo. Gli stessi magistrati che hanno indagato sui presunti illeciti contestati nei mesi scorsi al governatore della Campania Antonio Bassolino e ai vertici dell’Impregilo, che lo ricordiamo sono stati tutti già rinviati a giudizio, hanno inflitto un duro colpo ai vertici del commissariato guidato da Gianni De Gennaro e alle dirette dipendenze del sottosegretario Guido Bertolaso. Venticinque persone, tra cui funzionari e dipendenti del commissariato per l’emergenza in Campania, sono da ieri agli arresti domiciliari; una ordinanza notificata a una dei vice di Bertolaso; un avviso di garanzia inviato al prefetto di Napoli. E accuse che vanno dal traffico illecito di rifiuti, falso ideologico e truffa ai danni dello Stato. Sono i risultati clamorosi di una operazione dei carabinieri del Noe denominata “Rompiballe”, un termine mutuato dall’espressione utilizzata in una intercettazione telefonica: tra le accuse c’e’ infatti quella di aver consentito in alcune occasioni che le balle di spazzatura – teoricamente rifiuti trattati e resi così idonei allo smaltimento in un termovalorizzatore – venissero aperte, e il contenuto inviato in discarica.
Proprio il “monitoraggio” sulle attivita’ del Commissariato dopo la gestione Bassolino ha portato ai nuovi provvedimenti. Un colpo inferto anche alla “squadra” dell’ex commissario e attuale sottosegretario Guido Bertolaso. I titolari dell’inchiesta hanno escluso le voci su una presunta iscrizione nel registro degli indagati dello stesso sottosegretario.

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Le accuse. Dai capi d’accusa emerge “un sistema imperniato su una attività di lavorazione dei rifiuti assolutamente fittizia”. I rifiuti che uscivano imballati dai cdr presentavano, secondo i magistrati, “identiche caratteristiche fisico-chimiche” rispetto alla spazzatura d’origine. Dall’inchiesta viene fuori inoltre che la frazione umida dei rifiuti non sarebbe stata sottoposta ad alcun trattamento di “stabilizzazione”, procedura necessaria a eliminare i cattivi odori e a “igienizzare” la spazzatura. In pratica si sarebbero persi tempo e denaro per produrre “finte” ecoballe, che in realta’ sarebbero state solo spazzatura impacchettata.
Una indagine basata in particolare su intercettazioni telefoniche, dalle quali si evince che in talune circostanze sono state illecitamente smaltite in discarica proprio le cosiddette ecoballe: l’involucro plastico veniva lacerato, e camion e trattori passavano piu’ volte sul contenuto, al fine di far apparire il tutto come “un mero scarto composto da inerti” e dunque formalmente autorizzato per finire in una discarica.

Il ruolo di Fibe. Il tutto avveniva alla luce del sole, sul piazzale degli impianti per la produzione del cdr. Dall’inchiesta sono emerse anche analisi false per “accompagnare” questi rifiuti nei siti di smaltimento. Per gli inquirenti si era instaurata una “consolidata e articolata rete di complicità all’interno della struttura commissariale” da parte di pubblici funzionari e dipendenti che violavano “i precisi compiti di vigilanza sulle attività di lavorazione dei rifiuti affidata alle società Fibe e Fisia”, dando direttive che di fatto violavano le ordinanze commissariali. Il tutto “con l’assoluta complicità di dipendenti e collaboratori” di Fibe e Fisia, che determinava una realtà “di mancata lavorazione dei rifiuti, falsa qualificazione degli stessi e illecito smaltimento nelle discariche, con grave pregiudizio per l’ambiente e la salute pubblica”. Al centro dell’inchiesta anche le irregolarita’ riscontrate nel trasferimento sui treni diretti in Germania dei rifiuti campani.

Gli indagati. L’elenco degli indagati agli arresti domiciliari comprende, tra gli altri, Marta De Gennaro, responsabile del settore sanitario del Dipartimento della Protezione civile e già vice di Guido Bertolaso quando l’attuale sottosegretario era commissario ai rifiuti i responsabili dei sette impianti di Cdr in Campania, l’ad Roberto Cetera e il direttore tecnico Lorenzo Miracle dell’Ecolog, l’azienda incaricata dei trasporti in Germania e il maresciallo dei carabinieri, Rocco De Frenza, distaccato presso la protezione civile. L’avviso di garanzia al prefetto Alessandro Pansa si riferisce a una ordinanza del 18 dicembre dello scorso anno, con la quale si stabiliva l’opportunità di regolare le prestazioni che doveva effettuare la Fibe e in cui si sarebbe omesso di indicare che la Fibe era interdetta dal trattare con la pubblica amministrazione.

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