Un secco ‘no’ alla creazione di altri quartieri dormitori a Giugliano viene lanciato da Nicola Pirozzi, capogruppo in consiglio comunale del Partito Democratico, che si dichiara fortemente contrario alla possibilità di creare nuovi insediamenti abitativi nel comprensorio giuglianese. “Costruire altri quarantamila vani in un territorio già abbastanza martoriato dal cemento selvaggio è davvero impensabile, si aggiungerebbero ulteriori problemi ai tanti altri problemi già esistenti. Si finirebbe per creare nuovi quartieri dormitori, dove le persone vengono alloggiate senza che sia garantito loro nessun servizio. Del resto – afferma il capogruppo del Pd – di quartieri dormitori ne abbiamo già abbastanza nel nostro territorio. Penso, ad esempio, alle case popolari di Casacelle o quelle della ‘ Gb Futura’. Le famiglie che abitano nelle zone più periferiche della città sono completamente abbandonate dall’amministrazione comunale e risultano completamente avulse dal contesto sociale. Un esempio – sottolinea Pirozzi – è la chiusura dell’ufficio anagrafe di Casacelle. In un territorio così vasto invece di delocalizzare i servizi per facilitare i cittadini residenti nelle zone periferiche si è deciso, in modo inopportuno, di accentrare alcuni uffici comunali”. Il consigliere del Pd critica le politiche messe in atto dall’amministrazione Pianese in tema di integrazione tra il centro della città e le periferie, “fino ad ora sono state completamente sbagliate le politiche di integrazione tra la popolazione giuglianese autoctona e quella che proviene da altri paesi limitrofi. In questi anni Giugliano ha subito un boom demografico non indifferente. Si è pensato solo a costruire palazzi su palazzi, sono state sversate tonnellate di cemento, che hanno arricchito solo le tasche degli speculatori edilizi. Questa crescita demografica non è stata seguita, però, dall’adeguamento dei servizi e delle infrastrutture. Questa è stata una delle cause principali – afferma Pirozzi – che ha portato Giugliano a diventare tra le città più invivibili del sud Italia. Prima di dire sì a questi nuovi alloggi si dovrebbe prima studiare un piano integrato di riqualificazione urbana per garantire agli attuali 120mila cittadini residenti una città più vivibile e soprattutto più controllata. Solo allora – conclude il capogruppo del Pd – si potrebbe pensare, attraverso un programma di allocazione ben coordinato e finanziato dagli enti provinciali e regionali, di costruire nel giuglianese nuove abitazioni”.