Home Politica INTERVISTA A MICHELE CORVINO. «LA MIA RICETTA PER CASALE»

INTERVISTA A MICHELE CORVINO. «LA MIA RICETTA PER CASALE»

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dal corrispondente




CASAL DI PRINCIPE
– Michele Corvino, senatore dal 94 al 96 e deputato dal 99 al 2001 per i Ds, è tra i componenti della giunta esterna che opererà per un anno a Casal di Principe. Medico e responsabile di un laboratorio di analisi, a lui toccherà l’ambito ambiente e salute. Già vicesindaco negli anni 80 e componente della giunta nell’amministrazione Natale (1993), nonostante sia un vero e proprio uomo di sinistra ha accettato la proposta, (“Casal di Principe è una bella scommessa”, ha dichiarato), mettendo da parte le sue ideologie politiche e seguendo, come ci ha spiegato lui stesso, la via del cuore che lo vede legato in ogni modo alla sua cittadina d’origine.




Quali sono state le sue sensazioni a caldo quando le hanno fatto la proposta?


Devo essere sincero, all’inizio ero un po’ dubbioso. Sono stato senatore e parlamentare per il centro sinistra, mi viene fatta la proposta di operare in una giunta di centro destra, lei capirà che la situazione mi metteva un po’ a disagio. Poi ho riflettuto e ho deciso di accettare senza più esitazioni perché io amo il mio paese e se posso dare un contributo per cercare di risolvere qualcuno dei tanti problemi che lo attanagliano, mi sono detto: devo farlo mettendo un po’ da parte la mia ideologia politica.




Non una scelta politica quindi ma dettata dalle emozioni…


Certo ho accettato solo per motivi affettivi nei confronti del mio paese. D’altra parte la parola “politica” deriva da “polis”, città, ed impegnarsi veramente per essa quindi significa fare davvero politica.




E i suoi rapporti con i consiglieri d’opposizione come saranno?

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Il mio rapporto con i consiglieri di opposizione sperò sia buono anche perché il mio è in ogni modo un lavoro a termine che non durerà più di un anno. L’ideologia mia rimane sempre la stessa, non passerò certamente a Forza Italia o tra le file di un altro partito della maggioranza. La mie radici culturali provengono dal cattolicesimo democratico, sulla scia di Alcide de Gasparri, Aldo Moro e quindi, dal punto di visto ideologico sarò senza dubbio vicino a loro. Mi batterò con loro per la libertà intesa nel vero senso del termine coniugandola con la libertà come la intende la “Casa delle libertà” ed opererò sempre dalla parte dei più deboli per far si che certi dislivelli sociali si affievoliscano.




Insieme a lei è stato chiamato anche l’ex senatore di An Filippo Reccia, cosa succede, c’è nostalgia della politica di un tempo?

Guardi, Casal di Principe è un paese difficile. È un paese che, per ingovernabilità o per infiltrazioni camorristiche, viene da una decina di anni di commissariamento. Una situazione complessa da gestire e che ha portato coloro che hanno vinto le elezioni a rivolgersi a persone che siano competenti dal punto di vista professionale, che abbiano capacità amministrative maggiori di chiunque altro e soprattutto che abbiano un profilo morale veramente alto.




Cosa manca oggi a Casal di Principe?

Per capire cosa manca oggi bisogna rivolgere un po’ lo sguardo al passato. A Casal di Principe è mancata soprattutto un’amministrazione stabile, perché tutti ricordano che 10 o 12 anni fa era considerato un paese all’avanguardia. Questi continui commissariamenti quindi hanno contribuito ad attuare un regresso che intacca vari settori, quello ambientale innanzitutto, ma anche quello sanitario, quello scolastico o quello edilizio.




Cosa possiede invece, da cosa può partire per migliorarlo?

Secondo me bisogna sempre partire da un profonda conoscenza della realtà che ti circonda, e su quella realtà lavorare attuando una programmazione organica che investa tutti i campi e che sia fondata su solidi principi di legalità. Bisogna attuare uno sviluppo poi che sia frutto delle idee degli amministratori ma anche della partecipazione attiva dei cittadini e creare quindi le condizioni ottimali che permettano anche ad imprenditori di altri paesi di investire qui in maniera tranquilla.






SETTE GIORNI

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