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“ASSALTO” ALLA RICEVITORIA, OLTRE CENTO AVVENTORI IN FILA SFIDANO IL CALDO PER TENTARE LA FORTUNA

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Estate, vacanze, città che si svuotano ed esercizi commerciali chiusi. Non è casuale imbattersi, alla ricerca di articoli di abbigliamento, medicinali oppure sigarette, nel classico bandone abbassato con il fatidico cartello “chiuso per ferie”. Serranda selvaggia,è proprio il caso di dirlo. A Qualiano si moltiplicano le code alle tabaccherie, alle ricevitorie, all’unica farmacia aperta e soprattutto ai distributori automatici. Alla faccia della ricettività , della promozione dello sviluppo e del commercio locale. A resistere sono solo gli alimentari. Succede così che all’assalto dell’unica ricevitoria aperta a Qualiano, in un sabato sera torrido come pochi altri, ci sia quasi un centinaio di persone. Impossibile riuscire a giocare la schedina che ti cambia la vita. A meno che non si sia disposti a fare, minimo, un’ora di coda. La ricevitoria è stretta, tre metri per cinque, e non ce la fa a contenerli tutti. Le vetture sono parcheggiate su ambo le corsie,il traffico è in tilt in Piazza Rosselli e c’è una coda di auto lungo tutto il corso Santa Maria a Cubito. E già dalle 9 di mattina, tutti in fila, schedina alla mano, pronti a sfidare – con soli sei numeri – il destino e la sfortuna di tutta una vita. E sono sempre di più gli anziani che giocano. “Vorrei vincere ma non per me – si schernisce un signore dolcemente autoritario, bastone alla mano – io ho più di 80 anni e che cosa ci faccio con tutti questi soldi?! Non riesco nemmeno ad immaginarli tutti insieme… Vorrei fare un regalo ai miei figli e ai miei nipoti.”
Il “traffico” dei giocatori aumenta nel tardo pomeriggio: tutti in fila, pazientemente, davanti alla ricevitoria numero 855, in Via Santa Maria, ad aspettare il proprio turno. L’ultima estrazione, non ha fatto registrare alcun sei, né 5+1. Ma il popolo degli scommettitori non demorde, la speranza di mettersi in tasca oltre 50 miliardi supera ogni stanchezza. “E’ bello solo poterci credere” dice una giovane mamma.
Nel concreto, gli aspiranti plurimiliardarii sanno già cosa fare con tutti i soldi messi in palio. “Io vorrei viaggiare e non lavorare più” dice Franco, in coda alla fila. Nicola non ha dubbi: “Gioco due volte alla settimana, cinquemila lire a schedina. Se dovessi vincere… diventerei un impresario industriale. Sicuro!”. La febbre del sabato sera sale, anche col caldo di ferragosto… ma questa volta i contagiati non sono solo i discotecomani. L’unico vincitore a trionfare, per questa settimana , il tabaccaio ( e lo Stato ).

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