Home Cultura Una staffetta di musica, danze e teatro contro la criminalità

Una staffetta di musica, danze e teatro contro la criminalità

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“E’ l’ora della legalità.. è ora”: nella sala auditorium dell’associazione Ali di Villaricca, sabato 16 aprile, è andato in scena, uno spettacolo organizzato da Spazio Ace, a favore della fondazione di Don Luigi Merola “’A voce d’è creature”.
A presentare la serata Emiliana Avellino e Massimiliano Iennaco. “Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano” citando Beata Teresa di Calcutta; è iniziata la serata. Il sipario si è aperto con l’interpretazione del coro della chiesa S. M. Delle Grazie di Giugliano in “A Città ‘e Pulecenella e poi l’esibizione del gruppo emergente di ragazzi villaricchesi “Bidonvillarik”, costola dell’associazione illimitarte, espressione di legalità sul territorio, che hanno interpretato una canzone dal loro repertorio “camorra”. Musica ma anche testimonianza, un momento di riflessione è stato offerto dalla dott.ssa Annalisa Daniele che ha illustrato il progetto che la vede impegnata insieme al tribunale dei minori nell’offrire un’opportunità di reintegro nella società, attraverso le attività di volontariato che garantiscono servizio di primo soccorso e assistenza alla collettività, a ragazzi che hanno la messa alla prova. La staffetta della legalità è proseguita con Eduardo Ammendola neuropsichiatra, accompagnato da chitarra e contrabbasso, ha recitato il monologo “Tentata Memoria”, un testo dedicato a Mimmo Beneventano consigliere comunale di Ottaviano ucciso dalla Camorra nel 1980.. A seguire Orazio Taglialatela Scafati, vincitore dei raccomandati 2011, accompagnato al pianoforte dal maestro Nunzio Avallone con “Core , ‘ngrato”, e lo sheck teatrale “Troppo generico” della compagnia il Faro per la regia di Francesco Bianco che ha messo sotto la lente le peculiarità e i semi dell’illegalità.
E poi il momento di Francesco Amoruso con “Il motivo del Creato” un brano forte e provocatorio sulla responsabilità e l’amore verso le creature, sull’omertosa realtà. Ospite d’eccezione Don Luigi Merola che riprendendo il brano del cantautore ha messo in evidenza le responsabilità di tutti nel portare avanti questo progetto di legalità. La camorra non è tanto lontana da noi e deve essere combattuta non solo con “più giocatori e meno tifosi” ma anche “formando ed educando le nuove generazioni”. Don Luigi parla ai più piccoli sfatando il mito, creato dalla cinema, “non pensiamo che i boss facciano una bella vita”. A testimonianza di questo la canzone scritta ed interpretata dal trio degli JOXBACCO, Antonio e Giovanna Russo accompagnati alla tastiera da Ciro Abbate, “fuori dalla fogna” che ricorda l’arresto di Setola. Il ruolo importante di realtà come la fondazione “’A voce d’è creature” che come ha sottolineato il promotore della serata – “offre ai ragazzi l’opportunità di scegliere, perché a tutti dovrebbe essere permessa questa scelta”. Ad avvalorare il ruolo svolto dalla fondazione nella lotta contro le mafie è la testimonianza del magistrato Raffaele Cantone che in un video messaggio ha detto “più strutture recettive come quella di Don Merola possono rappresentare la risposta alla criminalità”. E ogni momento dello spettacolo mette in luce come la mancanza di riferimenti, di guide e valori siano il primo passo verso la scelta dell’illegalità. La forza e l’impegno di ciascuno può interrompere questo intreccio. la cultura e l’istruzione sottrarre manovolanza alla criminalità. A rappresentare tutto questo “Noi due del sud”, un corto per la regia di Francesco Maglioccola, che descrive il bullismo, forma di disagio minorile, una lettura della società, un’espressione che spesso si rivela una richiesta di aiuto.
Numerosi gli artisti che hanno testimoniato il riscatto tra questi la compagnia piccola officina Theatre Libre per la regia di Giovanni Merano che ha messo in scena “Martiri per la Verità”: una commovente descrizione del cronista “Giancarlo Siani”. Poi spazio anche alla lirica con il baritono Antonio Santaniello, il tenore Maurizio Saccone e il maestro Luca Passio al piano forte che hanno eseguito alcuni brani come La donna è mobile di Giuseppe Verdi, La calunnia è un venticello di Gioacchino Rossini Au fond du temple saint di Georges Bizet.
Ultima ma non meno importante testimonianze della serata quella di Salvatore Cuoci di Libera Caserta a parlare che ha sottolineato quanto l’associazione abbia realizzato sulle terre sequestrate alla camorra come la produzione di grano e la realizzazione dei paccheri di don Peppe Diana.
La staffetta ha visto Mimmo Guarino impegnato in un monologo che ha messo in evidenza come farebbe più comodo non reagire e rispettare la “Saggezza popolare” ,la filosofia del “tira ‘a campà’ fatta di una serie di detti ed espressioni di un popolo che si ottura le orecchie e chiude gli occhi. E’ il frastuono che diventa musica dei tamburi di Gino Latino e Renato Ianuario e le parole di Maria Luisa Cartesio con brani in lingua brasiliana che scuote e attraverso ritmi e colori carioca ricorda che è l’ora della legalità. E’ l’ora della legalità…… è ora e a fine serata quando le luci dei riflettori si sono spenti e il sipario è calato una luce di speranza ha accomunato tutti “Insieme possiamo costruire un sogno nuovo”.

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