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domenica, Giugno 30, 2024
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Bomba al «Mega», notte di paura a Qualiano. È stato il racket?

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Una bomba la notte scorsa ha danneggiato le strutture di una fabbrica di componenti aeronautici, al «Mega». La fabbrica, che si trova alla periferia di Qualiano, in via Orazio, tra il cimitero e il quartiere Principe, è una di quelle altamente specializzate. Produce pezzi sciolti per aerei portelli, sistemi di chiusura e poltrone di aerei. L’esplosione, avvenuta intorno alle ore 3, ha distrutto il cancello dello stabilimento, danneggiando la copertura e parte delle pareti esterne. In frantumi anche i vetri di alcune abitazioni vicine, scatenando il panico tra gli abitanti ridestati dal fragore dell’esplosione e dei vetri in pezzi.
Sul posto sono intervenute diverse pattuglie del commissariato di Giugliano e dei vigili del fuoco, allertati da alcune chiamate anonime al centralino del 113. Le indagini sull’accaduto sono ora affidate alla squadra anticrimine del commissariato, diretto dal vicequestore Alberto Francini.
Per gli investigatori la bomba sarebbe opera del racket, che oramai da tempo ha ripreso a bersagliare gli operatori economici del Giuglianese. Il titolare della fabrica, da parte sua, rispettando un rituale oramai consolidato, ha detto di non aver mai ricevuto né minacce né tanto meno richieste estorsive. Gli agenti sono però certi che la bomba sia opera del racket, forse una punizione per non aver pagato il pizzo richiesto. Per questo motivo hanno a lungo sentito il titolare dell’azienda, cercando di ottenere qualche elemento utile alle indagini.
Intanto, gli uomini della polizia scientifica hanno passato al microscopio la fabbrica, alla ricerca di eventuali indizi lasciati dai dinamitardi. Hanno anche sequestrato alcuni componenti della bomba, tra cui l’innesco e alcuni campioni dell’esplosivo usato, che sarà messo a confronto con l’esplosivo utilizzato in altri attentati compiuti nel Giuglianese.
Dall’inizio dell’anno, nell’hinterland sono stati quasi un centinaio gli attentati di matrice estorsiva. La maggior parte dei quali concentrati a Giugliano e Melito, ed ora si teme una nuova escalation. Molti sono, infatti, gli indizi che lascerebebro supporre un aumento della pressione sugli operatori economice dell’agro. A cominciare dal ripetersi di attentati dinamitardi ed incendiari.
Finora Qualiano era stata risparmiata dagli attentati. Questo è, infatti, solo il secondo dall’inizio dell’anno. Un dato che non deve, però, rassicurare circa l’entità del fenomeno. Secondo gli esperti, l’80 per cento delle attività economiche paga il pizzo, che verrebbe imposto, oltre che alle fabbriche e alle ditte appaltatrici di opere pubbliche e a quelle edili, con sempre maggiore frequenza, anche ai commercianti.

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