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domenica, Giugno 30, 2024
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UN SOLO CORO:DEMORATTIZIAMO LA SCUOLA. LE SUPERIORI IN RIVOLTA CONTRO LA RIFORMA

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GIUGLIANO_ Scuola, la protesta arriva in periferia. Gli studenti delle superiori sono in agitazione, decine gli istituti in autogestione. La settimana di proteste nell’ Agro giuglianese è stata aperta dagli allievi del liceo classico- scientifico “Cartesio” di via Selva Piccola, attualmente in “okkupazione” . La mappa della protesta studentesca si è poi estesa a macchia d’olio nei comuni del comprensorio. Contro la riforma della scuola ma anche contro l’intervento militare in Afghanistan e le politiche del Governo in materia di sanità e Stato sociale, anche quest’anno la stagione delle agitazioni studentesche parte in perfetto orario. Ieri mattina gli studenti dell’IPSIA “Guglielmo Marconi” di Via Silvio Pellico, a Giugliano, hanno occupato i locali. Bloccate le porte, chiusi a chiave gli armadietti, sigillati dai responsabili i laboratori, la scuola è ora in mano ai ragazzi. Prosegue la protesta anche al liceo scientifico “A.M. De Carlo” di via Marchesella, a Villaricca. Ancora una volta la questione più delicata è quella dell’autonomia delle singole scuole. “Vogliamo una scuola- dicono gli allievi- che sia ancora pubblica e indipendente, la scuola privata si sovvenzioni da sé”. Anche a Marano il liceo socio-psicopedagogico “Carlo Levi” è in fermento. Tra gli studenti si parla di autogestione ma non tutti sono d’accordo. In attesa di una forma di protesta definitiva, ieri è iniziata l’assemblea permanente. Ieri all’ITIS “Luigi Galvani” di Giugliano si è conclusa l’occupazione ma non la protesta. Gli studenti hanno infatti riconsegnato l’edificio ma hanno annunciato forme diverse per manifestare il dissenso alla riforma del ministro Letizia Moratti. Una mobilitazione quasi unanime allo scientifico “Emilio Segrè” di Marano , magari ancora in attesa di definire con esattezza i binari lungo i quali incanalarsi: da tre giorni gli allievi sono in assemblea permanente. Gridano il loro “sdegno” alla legge finanziaria e alla riforma della scuola. “La proposta del ministro Moratti –dicono i liceali più agguerriti – è una vera e propria controriforma e ha l’obiettivo di smembrare la scuola pubblica a favore dell’ istruzione privata. Se dovesse compiersi la proposta del ministro ci rimarrà una scuola pubblica senza qualità per gli studenti delle classi sociali più deboli e una scuola privata fatta per i ricchi, con una istruzione di qualità tra l’altro finanziata con i soldi di tutti” . Chiedono un’ istruzione “che dia la possibilità a tutti di avere un futuro migliore, dove gli alunni non siano ‘la merce’ dell’azienda-scuola”. Un unico coro, un’unica voce si alza dalle assemblee studentesche: “Demorattiziamo la scuola”.

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